Ecco la recensione di José Saramago, Il raccontro dell'isola sconosciuta,che la nostra studentessa CRISTINA GEMMINO ha pubblicato per la rivista salentina "Nobis" e che ha voluto condividere con i lettori di Via dei Portoghesi.
Grazie e complimenti!
“Ma voglio trovare l’isola sconosciuta, voglio sapere chi sono quando ci sarò, non lo sapete, se non esci da te stesso, non puoi sapere chi sei”.
Ogni uomo è un’isola sconosciuta ed ogni uomo è all’incessante ricerca di conoscere lo sconosciuto, l’ignoto … quell’isola che appare e scompare tra le “carte” della fantasia ma che è ben salda nell’unico angolo più incontaminato di ognuno di noi: il cuore.
José Saramago, celebre scrittore portoghese e premio Nobel per la Letteratura 1998, nel suo breve Racconto dell’isola sconosciuta (Enaudi editore, 2003) ci presenta un personaggio, un “uomo” che avendo navigato per mari, oceani e isole conosciute, in quel momento era alla ricerca dell’isola sconosciuta. Per affrontare quest’avventura, necessitava di una barca; fu per questa ragione che si recò dal re per averne una. Guidato dalla sua passione e dal suo cuore, l’uomo vinse sul re il quale dovette arrendersi di fronte alle posizioni fortemente difese dall’uomo.
“Vi darò una barca, ma l’equipaggio dovrete trovarlo Voi, i miei marinai mi servono per le isole conosciute”: l’ostacolo di trovare un valido equipaggio che potesse unirsi all’uomo, venne superato dalla volontaria adesione all’avventuriera ricerca della “donna delle pulizie”.
“Aveva pensato che non ne poteva più di quella vita a pulire e lavare palazzi”; era giunto per lei il momento di cambiare lavoro.
Così “l’uomo” e la “donna delle pulizie”, divisi dalla reciproca diffidenza, non sapevano che in realtà qualcosa di “sconosciuto” li univa.
“(…) Il sonno è un abile prestigiatore, modifica le proporzioni delle cose e le loro distanze, separa le persone, ma loro sono insieme, e quasi non si vedono (…)”.
José Saramago, con il suo stile senza paragoni e senza eguali, con una scrittura semplice ma al tempo stesso indecifrabile, con una punteggiatura pressoché inesistente, che contribuisce a rendere unico il suo scritto, è riuscito in poche e raccolte pagine a seminare un messaggio, sapientemente celato da quella che è la favola della nostra vita.
CRISTINA GEMMINO
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