L'ultimo romanzo di Stefano Valente, glottologo e lusitanista, studioso delle lingue e letterature ibero-romanze,un "tuffo nel Mistero – fino al Mistero dei misteri – di Aguilar Mendes, studioso di letteratura, che dall’Argentina dei militari e dei desaparecidos è scaraventato negli “oscuri” vicoli di Roma, nel labirinto dei suoi enigmi, millenari e presenti." Lisbona e Porto e anche una scena ambientata a Sant'Antonio dei Portoghesi.
Presentazione a cura di Guya Parenzan. Sessione presieduta da S. E. l’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede, Dott. António de Almeida Ribeiro.
il giovedì 29 Maggio 2014, alle ore 18.00
nel salone nobile dell’ Istituto Portoghese di
Sant'Antonio in Roma
Via dei Portoghesi, 2
La serpe e il mirto (1978)
ovvero il tempo secondo Aguilar Mendes
di Stefano Valente
Il tuffo o nel Mistero – fino al Mistero dei misteri – di Aguilar Mendes,
studioso di letteratura, che dall’Argentina dei militari e dei desaparecidos è
scaraventato negli “oscuri” vicoli di Roma, nel labirinto dei suoi enigmi,
millenari e presenti. L’azione prende il via proprio nella mattina cruciale del
rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse: da qui in poi Aguilar
Mendes, verrà travolto dal girotondo del Tempo che, da quel giorno di piombo
del 1978, lo condurrà avanti e indietro per i continenti, tra figure spettrali,
complotti politici, segreti e amori. Gli “ospiti” di una strana pensione di
Roma. Epici bravacci che portano il terrore e il carnevale fin dentro il cuore
del Brasile. Santi-teologi in bordelli della Terra del Fuoco. Un gatto di
Oporto (?) e tre cani infernali. Antenati-Serpenti dell’altra parte del mondo.
Le malinconie dolci di Lisbona.
Stefano Valente, glottologo e lusitanista, è studioso
delle lingue e letterature ibero-romanze. Tra i titoli pubblicati: il romanzo
storico Del Morbo – Una cronaca del 1770
(Serarcangeli, 2004), Premio Athanor; il thriller esoterico Lo Specchio di Orfeo (Liberamente,
2008), tradotto anche in Portogallo (O
Espelho de Orfeu – Ésquilo Edições). Nel 2013 ha vinto il premio “Linguaggi
Neokulturali” (www.kultural.eu) con l’inedito Di altre Metamorfosi, primo su 2046 romanzi. La sua è una scrittura
colta, attenta ai vari livelli di linguaggio, che ama sperimentare nuove
strutture narrative, spesso “giocando” – e incrociando – i più diversi generi
letterari. Da sempre insegue e tenta di descrivere «quel tratto, quell’attimo
comunque decisivo, in cui l’essere umano agisce – o si estrania – e nega se
stesso scoprendo il suo contrario».
Guya Parenzan è nata nel 1963. Francesista, traduttrice, editor
e curatrice editoriale, ha lavorato per agenzie letterarie e tradotto romanzi e
saggi dal francese per case editrici italiane. La affascinano la mitologia, la
storia delle religioni, la psicologia, l'antropologia e, in genere, la
letteratura che rivela nuovi mondi, o che racconta quello in cui viviamo da un
punto di vista differente e originale.
Nessun commento:
Posta un commento