5 giugno -
Galleria IPSAR: Manuela Pimentel, “Murmúrios de Muros”
«Tappezzare le mura, arredarle, graffitarle. La libertà è sempre
condizionale, condizionata. L’orizzonte è sempre coperto da muri. Se l’interno
è, per definizione, una gabbia, l’esterno
è un labirinto. E il dentro si distingue dal fuori soltanto dal soffitto, non dalle pareti. E dagli
occupanti. Dentro, ci si sta a casa. Fuori, circolano minotauri e cacciatori di
minotauri e ragazzine impaurite, sacrificate ai mostri.» Inaugurazione giovedì
5 giugno alle ore 18:00.
L’inaugurazione di Murmúrios de
Muros di Manuela Pimentel avrà luogo giovedì 5 Giugno 2014, alle ore 18.00
presso la galleria d’arte dell’Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma in Via
dei Portoghesi, 6.
La mostra rimarrà aperta sino al 22 Giugno 2014 dal mercoledì alla
domenica, dalle 17.00 alle 20.00.
Mormorii di muri
«Le ragazzine non dovrebbero mai essere rinchiuse. I sogni nascono della carenza.
Il principe azzurro è un fantasma generato dalla mancanza d’amore. Le mura
trasudano desiderio di libertà. Ma il paradosso del prigioniero, descritto da
Kafka, è inevitabile: se, da un lato, la voglia del recluso è tutta rivolta
verso un unico punto di fuga - o
meglio, d’evasione - che determina la prospettiva totale, d’altro canto è
necessario sopravvivere alla clausura e, così, far diventare confortevole la
cella confortevole o, almeno, abitabile. Tappezzare le mura, arredarle,
graffitarle. La libertà è sempre condizionale, condizionata. L’orizzonte è
sempre coperto da muri. Se l’interno è, per definizione, una gabbia,
l’esterno è un labirinto. E il dentro
si distingue dal fuori soltanto dal soffitto,
non dalle pareti. E dagli occupanti. Dentro, ci si sta a casa. Fuori, circolano
minotauri e cacciatori di minotauri e ragazzine impaurite, sacrificate ai
mostri. E magari altri esseri, timidi o imbarazzati, che hanno scritto sulle
mura la sua fame o la sua profusione d’amore, che sono esseri chiusi sofferenti
dalle stesse privazioni, con i quali la prigioniera, pur non vedendogli, si
riconosce somigliante, sorella. Una
soluzione sarebbe interiorizzare le
mura della città, con le sue maioliche, i suoi cartelloni strappati e i suoi
graffiti, con i suoi racconti, le sue promesse, le sue grida - perché le mura
parlano a chi le sa ascoltare; trasportarle dentro casa, appenderle come una
fila di finestre coperte nelle pareti
interiori della cella mentale, rispondere all’invito che loro fanno. Perché la libertà rimane sempre dall’altra parte. Da questa qua ci sono
i giorni contati, le dichiarazioni cancellate, le lacrime contenute, gli
incontri mancati, i messaggi strappati, i desideri murati, il peso dei
pentimenti.
Manuela Pimentel
Nata a Oporto nel 1979. Vive e lavora a Leça da Palmeira.
Il suo lavoro si sviluppa in diverse aree e pratiche artistiche, tra le
quali la pittura, il disegno, la scenografia e il video.
Laureata in Arti Plastiche, indirizzo Disegno, si è poi specializzata in
Litografia e Arte Multimediale nella Escola Superior Artística do Porto (ESAP)
nel 2003. Formatasi in Xilografia tradizionale giapponese con il Professore
Hiroshi Maruyama(Tokyo) nel 2003 e in Incisione con il Professore Dacos
(Belgio) nel 2006.
Ha svolto differenti progetti insieme ad altri artisti, dai quali risaltano
gli ultimi interventi in ambito scenografico per il teatro e il cinema: Cyrano
de Bergerac nel Teatro de Ponte de Lima, 2011; Fraseador nel Teatro Campo
Alegre, 2012;i cortometraggi Check Point Sunset, di Pedro Ludgero, 2012 e KINO
di Natalia Warth, girato a Roma nel 2012. È stata varie volte l’artista
invitata per la costruzione dell’immagine dello spettacolo di Poesia, inserito
nel progetto Quintas de Leitura nel Teatro Campo Alegre, a Oporto.
Fondatrice di “Impressões de Risco” nel 2004, presenta lì il suo lavoro in
diversi formati portatili con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile a
tutti. Nel 2007 ha ricevuto il 1º premio di Pittura “Servartes - Corpo em
expressão” e nel 2004 il premio ESAP del Corso Superiore di Arti Plastiche. La
sua opera è rappresentata in diverse collezioni pubbliche e private.Collaboratrice
e membro del Gruppo “Afrontamentos” dal 2008.
Presente in diverse mostre personali e collettive dal 2001. Da registrare
il suo intervento nel 2012 nella galleria Edge Arts a Lisbona e nella galleria
Otto luogo dell'arte a Firenze con “Tabula Rasa”; “NOC NOC” a Guimarães,
Capitale Europea della Cultura, con la scultura “P.S. AMO-TE” – un aereo in
acrilico e resina su cartelloni pubblicitari, tecnica che esplora in diversi
formati.
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