lunedì 14 settembre 2015

Storici portoghesi a Roma nel XIV CONGRESSO INTERNAZIONALE di DIPLOMATIOCA



I professori portoghesi José MARQUES (Universidade do Porto), Maria Cristina ALMEIDA E CUNHA ALEGRE (Universidade do Porto) e Maria João OLIVEIRA SILVA (CITCEM, Universidade do Porto), Maria Helena DA CRUZ COELHO (Universidade de Coimbra) e Saul Antonio GOMES (Universidade de Coimbra), sono stati a Roma per il XIV CONGRESSO INTERNAZIONALE organizzato da Commission Internationale de Diplomatique, École française de Rome, École nationale des chartes Centre Jean-Mabillon-EA 3624 e Sapienza-Università di Roma Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche.

Dedicato al tema "I documenti del commercio e dei mercanti tra medioevo e età moderna (XII-XVII sec.)", gli storici portoghesi hanno partecipato alla sessione del venerdì 11 settembre alla École française de Rome – Piazza Navona, 62: "I tempi moderni e l’Atlantico (XVI-XVII secc.)".


José MARQUES (Universidade do Porto), Maria Cristina ALMEIDA E CUNHA ALEGRE (Universidade do Porto) e Maria João OLIVEIRA SILVA (CITCEM, Universidade do Porto)

Les contrats commerciaux des marchands de Porto et du Nord-ouest atlantique portugais au début de l’époque moderne


Maria Helena DA CRUZ COELHO (Universidade de Coimbra) e Saul Antonio GOMES (Universidade de
Coimbra)
Lettere e documenti di mercanti nel Portogallo del Cinquecento



A cinquant’anni dalla sua costituzione, la Commission Internationale de Diplomatique dedica il suo XIV Congresso ai documenti del commercio e dei mercanti, affrontando per la prima volta in modo organico un tema verso il quale la Diplomatica, soprattutto in Italia, ha da sempre dimostrato un interesse relativo. I diplomatisti, infatti, ad oggi si sono interessati di tale documentazione solo se redatta da mano di notai e solo marginalmente nei casi di autografia mercantile, con la conseguenza che lo studio su questi materiali nel loro complesso è divenuta con il tempo appannaggio quasi esclusivo degli storici dell’economia e del diritto, o degli storici della lingua. Mentre invece tutti i documenti prodotti nell'ambito di transazioni commerciali, che fossero di mano di un notaio o di un mercante indifferentemente, dovevano essere redatti secondo una precisa combinazione di forme interne e esterne, condivisa e riconoscibile a livello locale e su scala internazionale. Potendo quindi contare su un oggetto di ricerca e discussione così diversificato nella sua molteplicità di esempi, si avrà certamente modo di comporre un primo quadro di scritture del commercio in quanto parte del sistema documentario basso medievale e di prima età moderna attraverso una riflessione complessiva intorno ad alcune domande generali e di fondo, tra le quali: con quali forme e finalità giuridiche vengono redatti i documenti commerciali? sul piano dell’efficacia giuridica, esiste un rapporto di analogia e di reciprocità tra il documento mercantile e commerciale redatto da un notaio e quello redatto da altri soggetti? nel complessivo quadro europeo, è possibile procedere a un comparazione che tenga conto, in diacronìa e in sincronìa, della molteplicità tipologica?



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