Dentro da secção “Viaggio e religioni: dal pellegrinaggio alla missione,
dall’assistenza alla conquista” ISABEL DRUMOND BRAGA da Universidade de Lisboa
e Maria Renata da Cruz Duran da Universidade Estadual de
Londrina coordenam “Scambi culturali nei sermoni Luso-Brasiliani all’epoca di
João VI”:
L’oratorio sacro lusitano è fortemente cresciuto durante il periodo delle
grandi navigazioni, quando l’opera missionaria crea una forte coesione
culturale attorno agli obiettivi della cristianizzazione. Nelle chiese, la
grande maggioranza della popolazione americana che non sa leggere le cronache
di viaggio o la letteratura europea, acquista il proprio “biglietto di viaggio”
con i sermoni. Panegirici, preghiere funebri e lodi sono state le forme più
ricorrenti di trasmissione di contenuti che hanno miscelato tempo e spazi, al
fine di educare e divertire il pubblico. Tuttavia, come spesso accade tra i
viaggiatori, molti predicatori hanno descritto intere città senza mai vederle.
È questo il caso di alcune preghiere portoghesi e brasiliane, soprattutto del
periodo in cui avviene il trasferimento della corte portoghese in Brasile,
quando si è verificato un più efficace scambio tra le due parti dell’Impero. Nominato predicatore reale da João VI, frate Francisco de São Carlos ha
dedicato la sua “Oração de Ação de Graças, recitada no dia 1o de Marco de 1809
na Capela Real, dia de aniversário da feliz chegada de sua alteza real a esta
cidade” a una accurata descrizione di Lisbona, che aveva però solo immaginato. Pur non avendo mai viaggiato, São Carlos presenta
la capitale lusitana con colori nostalgici. Il suo obiettivo è quello di
confortare il principe reggente, ma anche far conoscere il suo luogo natio alla
popolazione locale. Da questi viaggi immaginari deriva una conoscenza
speculativa, che svela anche l’utopia metropolitana del tempo, così come una
riflessione sul territorio locale.
http://www.storiaurbana.org/index.php/it/congressi/napoli-2017/9-congressi/775-a7-scambi-culturali-nei-sermoni-luso-brasiliani-all-epoca-di-joao-vi
7 - 8 - 9 settembre 2017
VIII CONGRESSO AISU
La città, il viaggio, il turismo
Percezione, produzione e trasformazione
Percezione, produzione e trasformazione
L’VIII
Congresso AISU adotta quale tema la città come meta del viaggio nella
sua lunga evoluzione nel corso della storia: un bisogno primario
dell’uomo, un evento finalizzato alla conoscenza, all’istruzione, agli
affari e agli scambi commerciali, alle conquiste militari o religiose,
ma anche legato agli esodi per il conseguimento della mera salvezza
fisica o spirituale. Un
osservatorio ideale per conoscere, narrare, rappresentare, esaltare la
città e il suo territorio, descriverne il paesaggio, identificarne i
poli monumentali, insediativi e di aggregazione sociale atti a
caratterizzarne l’identità nel contesto delle inesorabili trasformazioni
dall’età antica a quella contemporanea. La città storica, dunque,
indagata quale scenario della produzione artistica, letteraria e di beni
di consumo legati al viaggio, e nel più recente ruolo di formidabile
attrattore della nuova industria culturale e turistica.Nella
cornice di una delle città storiche più celebrate al mondo, culla
dell’antichità greca, del mito e della bellezza, meta intramontabile di
viaggi di cultura e di piacere, e oggi, più che mai, fortemente protesa
alla conservazione e alla valorizzazione della propria identità,
l’iniziativa intende offrire, nel solco della tradizione di studi
dell’AISU, un’ulteriore occasione di riflessione e di confronto tra i
più svariati ambiti disciplinari attinenti alla storia urbana.
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