mercoledì 21 ottobre 2015

Temi lusitani nel seminario "Venire a Roma / Restare a Roma. Forestieri e stranieri fra Quattro e Settecento"

Giovedì 22 Ottobre 2015 alle ore 15 presso la stanza 17 - 18 del Dipartimento di Studi Umanistici avrà inizio la prima delle due giornate dedicate al seminario di ricerca dal titolo "Venire a Roma / Restare a Roma 2. Forestieri e stranieri fra Quattro e Settecento".

VENIRE A ROMA / RESTARE A ROMA 2
Forestieri e stranieri fra Quattro e Settecento


Durante la terza sessione, diretta dal Prof. Gaetano Sabatini (Università di Roma Tre), James W. Nelson Novoa (Hebrew University of Jerusalem), parlerà di "La nazione cristiana nuova portoghese a Roma (1532-1625). Strategie d’insediamento e percorsi di legittimità"

Dello stesso autore sarà presentato il volume "Being the Nação in the Eternal City", lunedì successivo.

Spettacolo portoghese a roma finisce in blog tedesco!

COMPLIMENTI a Tiago Neto, Olivia Funnell e João Aboim!





martedì 20 ottobre 2015

6 novembre, 18:30: serata FERNANDO PESSOA all'Istituto Portoghese di Sant'Antonio



Venerdì, 6 novembre 2015, alle ore 18.30, presso il salone nobile dell’ Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma, serata pessoana, con la presenza del nipote del grande poeta portoghese, Dott. Luiz Miguel Nogueira Rosa Dias, che parlerà sul “PERCORSO ESOTERICO DI FERNANDO PESSOA”. L’incontro sarà introdotto dalla lusitanista Professoressa Giulia Lanciani, che nella stessa occasione presenta la nuova traduzione di Messaggio da lei curata (Mondadori, 2014).



Pessoa, come è noto, concepisce – nell’incessante moltiplicazione di progetti, titoli, piani, che vanno modificandosi ed espandendosi nella galassia eteronimica – la sua opera come potenzialmente aperta a infinite trasformazioni, a continue metamorfosi. Pubblicare per lui significa, pertanto, rinunciare ad altre possibilità, perdere qualcosa di essenziale: «Perco uma cousa: o ser inédito» (Perdo qualcosa: l’essere inedito) . Si spiega così il fatto che egli aspetti fino al 1934, penultimo anno della sua esistenza, per dare alle stampe Mensagem (Messaggio) – il suo unico libro pubblicato in vita in portoghese –, e non del tutto spontaneamente, o almeno in circostanze che trascendono la sua volontà: «Ho inaugurato con questo libro le mie pubblicazioni per la semplice ragione che è stato il primo che sono riuscito, non so perché, a organizzare e preparare. Poiché era pronto, sono stato spinto a pubblicarlo, e ho ceduto».

Giulia Lanciani
(dall’Introduzione di Messaggio, a cura di Giulia Lanciani, Mondadori, 2014)


«Non sono accademico letterario, né mi ritengo Pessoano. Sono più che altro Nogueirista, poiché il Nogueira del mio cognome, è il Nogueira della mamma del poeta, mia nonna. La via che ci lega è quella “ Feconda” e “ Lunare”.
Da sempre in tutti noi, prima o poi, sorgono queste domande primordiali: “Da dove veniamo? Cosa siamo? Dove andiamo?” Molti desistono dal tentativo di risolvere questi dubbi e conducono le loro vite più o meno tranquillamente. Altri, invece, cercano di capirle, si porgono domande, rincorrono soluzioni più o meno in maniera persistente. Potremmo tradurre questa ricerca del significato di Esoterismo come un insegnamento occulto, lungo e perseverante per tutti coloro che si pongono questi dubbi e che cercano di risolverli in diversi modi.»

Luiz Miguel Nogueira Rosa Dias






ULISSE

Il mito è il nulla che è tutto.
Lo stesso sole che apre i cieli
è un mito brillante e muto:
il corpo morto di Dio,
vivente e nudo.

Questi, che qui approdò,
non esistendo esistette.
Senza esistere ci bastò.
Non essendo venuto venne
e ci creò.

Così la leggenda scorre
entrando nella realtà,
e a fecondarla decorre.
In basso, la vita, metà
di nulla, muore.

(trad. Giulia Lanciani in Messaggio, Mondadori, 2014)


sabato 17 ottobre 2015

Amália su Ytali

IL MAGNETISMO DI AMÁLIA, REGINA “DEMOCRATICA” DEL FADO
http://ytali.com/2015/10/16/il-magnetismo-di-amalia-regina-democratica-del-fado/


Considerata la più grande voce del fado, Amália Rodrigues (1920-1999) ha portato il nome del suo paese in tutto il mondo, avendo il merito di rendere internazionale la musica portoghese. Ma non solo. A partire degli anni Sessanta e in collaborazione con grandi musicisti, tra i quali Alain Oulman (1928-1990), ha operato un cambiamento dall’interno nel fado, introducendo i grandi poeti della sua lingua in un genere musicale che era tradizionalmente popolare. Attraverso la sua voce si è messa in atto una vera e propria democratizzazione della grande cultura letteraria lusitana.

FRANCISCO DE ALMEIDA DIAS 


Regina del fado, a lei sono state attribuite tutte le avventure e tutti gli amori – anche quello con Umberto II d’Italia, esiliato in Portogallo, che Amália conobbe a Cascais a metà degli anni Cinquanta e che si è sempre dichiarato un suo fervido ammiratore. Stimolando l’immaginario dell’intero Portogallo e di tutti i paesi dov’è stata, la fadista ha spesso perso l’accento sulla A di mezzo (Amalia – i costi della internazionalizzazione) e ha visto spesso il suo cognome storpiato in versione spagnoleggiante, con la Z finale; in compenso, ha guadagnato l’epiteto di “Ambasciatrice dell’anima portoghese”.

La rappresentante di un paese che, sintomaticamente, celebra nel suo giorno nazionale non una battaglia o un trattato, ma il principe dei poeti, Camões. La regalità e la poesia del piccolo rettangolo nell’estremo ovest dell’Europa attraverso la voce, la bellissima presenza, il magnetismo di Amália.

Nata popolana nel vecchio quartiere di Alfama, da una famiglia povera ma onorata, che non ha visto proprio di buon occhio che la ragazza facesse ingresso nel mondo degli artisti – all’epoca sinonimo di vita di perdizione – Amália è stata immediatamente notata a Lisbona: non solo aveva una voce potente, tutta proiettata verso l’esterno, generosamente aperta e colorata di toni caldi; era anche una bellissima mora dagli occhi brillanti e una chioma folta che danzava, mentre il sentimento le agitava il corpo.

Quello che poco dopo è uscito fuori, è che era dotata, oltre tutto, di un’intuizione e di un’intelligenza che le hanno sempre fatto scegliere la musica giusta, il vestito giusto, le compagnie giuste, il pubblico giusto.

Velocemente, dalle casas de fado è passata al teatro, e da lì al cinema – e da un film francese, Les Amants du Tage (di Henri Verneuil, 1955) è passata al mondo intero. La scena in cui canta Barco Negro è delle sue apparizioni più vertiginose. Amália semichiude gli occhi e urla «são looooooucas»… Sono pazze le anziane che dicono che il suo amore non torna più, che la sua vita è finita.




Barco Negro, uno dei più grandi successi della fadista, può tra l’altro essere considerato simbolicamente come momento centrale e determinante dei cambiamenti che poi ha attraversato.

Da una parte, la carriera internazionale di Amália, che inizia dalla Francia e si estende per l’Europa, America, Asia (all’inizio degli anni Settanta, tutta l’Italia la voleva, in una vera “follia per la Rodrigues”). Dall’altra testimonia anche uno dei suoi primi incontri con la grande poesia – nello specifico quella di David Mourão-Ferreira (1927-1996) – fenomeno che si manifesterà con tutta la sua potenza nella decade dei Sessanta.

Piccolo dettaglio interessante, Barco Negro nasce come “Mãe preta”, composta dai brasiliani Caco Velho e Piratini e proibita dalla censura salazarista, perché raccontava la storia di una schiava nera che addormentava il figlio del padrone, mentre il suo era bastonato. Ironico è pensare che questo tema musicale correrà il mondo rappresentando la musica del paese di cui Salazar sarebbe ancora per quasi vent’anni signore e padrone, grazie alle parole di un poeta, che è stato anche uno degli amici più intimi di Amália, nonché uno dei suoi collaboratori più frequenti.

Si tratta, in questo caso, di un poeta di valore riconosciuto che fa occasionalmente il paroliere, cioè, che presta la sua arte ad una musica già costruita. La rivoluzione che Amália opererà insieme al musicista di origine francese Alain Oulman (1928-1990) è, però, di senso opposto.

Amália con Alain Oulman all'inizio degli anni '60

Per la prima volta Amália trova un musicista “specializzato” nella sua voce, che la capisce profondamente e che lavora insieme a lei. A partire del 1962, quando è pubblicato l’album Busto, il pubblico comincerà ad ascoltare, con stupore, delle nuove musicalità, inventate su misura perché la voce di Amália possa infine vibrare in tutta la sua larga estensione.

Il dubbio che assale subito le persone abituate alla struttura stretta del fado classico è confermato quando, in simultanea, la nuova musica porta anche parole diverse, quelle dei grandi poeti.

Scandalo e dibattiti a livello nazionale creano, tre anni dopo, l’album Amália canta Luís de Camões. Come osa una cantante popolare cantare i sonetti del Petrarca portoghese? Camões (1524-1580), che sembrava destinato alla polvere delle biblioteche o alla dissezione tecnica degli accademici, ad un tratto è canticchiato per le strade. Amália lo ha dissacrato o – come ha detto il poeta Pedro Homem de Mello (1904-1984) riguardo alla sua stessa poesia nella voce della fadista – “lo ha elevato all’altezza più grande: al popolo”?



Sono stati moltissimi i poeti suoi contemporanei con cui Amália ha convissuto, oltre ai già citati. Tale fu il caso del grande surrealista Alexandre O’Neill (1924-1986), che oltre ad avere regalato alla cantante uno dei suoi successi più duraturi, Gaivota, è autore di “Verde pino, verde mastro”, poesia delicatissima di assonanza trobadorica, ricollegando il canto amaliano alla ricca tradizione letteraria del medioevo portoghese; ma anche della divertente Formiga Bossa Nossa, che facendo l’occhiolino, sia nel ritmo che nel titolo, alla musica di espressione portoghese d’oltreatlantico, la Bossa Nova brasiliana, rivela un’altra dimensione importante di Amália – il suo grande senso dell’umorismo.

Degli autori citati, ma anche di Cecília Meireles (1901-1964), José Régio (1901-1969), Manuel Alegre (n.1936) e Ary dos Santos (1937-1984) si parlerà all’Università della Tuscia, lunedì prossimo, 19 ottobre, alle 11, nell’ambito dei corsi di “Letterature e Culture dei Paesi di Lingua Portoghese”, a cura della professoressa Cristina Rosa (Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici). La presentazione si concluderà con una chicca: la poesia che Amália stessa scriveva e che costituisce forse un aspetto meno noto della sua personalità artistica.



http://ytali.com/2015/10/16/il-magnetismo-di-amalia-regina-democratica-del-fado/

LA CUCINA DI SAMINEH

Grande amica della comunità portoghese di Roma, Samineh Nitoglia è un’artista di origini italo persiane, la cui grande passione per la cucina l'ha portata ora a criare il sito



La sua filosofia segue il desiderio di creare piatti unici, nutrienti, pieni d'amore e di gusto, così come generose tavole imbandite di tanti cibi caldi e freddi, tutti coloratissimi.oltre ad

Da non perdere!!

Conferenza "Relações Linguísticas e Literárias entre Itália e o Mundo Ibérico"

IN https://www.roma.embaixadaportugal.mne.pt/it/noticias/725-2015-10-16-11-06-27


Il 23 ottobre, presso l'Università di Firenze, si terrà la II edizione delle Giornate di Studio organizzate dal Dipartimento di Lingue, Letterature e Studi Interculturali, come spazio di apprendimento e di dibattito sulla cultura letteraria e storica costruito e condiviso da Italia, Portogallo e Spagna.

Organizzato dai Professori Michela Graziani e Salomè Vuelta, questa conferenza è incentrata sul tema delle relazioni linguistiche e letterarie tra Italia e Penisola Iberica in età moderna, analizzando le opere di diversi scrittori, le influenze reciproche, le traduzioni, il valore storico di alcuni scritti e approfondendo lo studio di rilevanti autori di questi paesi.

Questa sessione vedrà la partecipazione dei relatori: Giulia Lanciani, Isabel Muguruza, Piero Ceccucci, Davide Conrieri, Mariagrazia Russo, Ana Paula Avelar, Maria Grazia Profeti, Daniel Fernández Rodríguez, Lorenzo Bianconi, Sara Elisa Stangalino, Antonio Vinciguerra e organizzatori Vuelta Salome Garcia e Michela Graziani.La Conferenza  è organizzata dall'Università degli Studi di Firenze, con il patrocinio dell’Ambasciata del Portogallo in Italia, dell’Instituto Camões e dell'Istituto Cervantes.

La filigrana artistica del Portogallo al Museo Pietro Carlo Bosio di Campo Ligure

IN https://www.roma.embaixadaportugal.mne.pt/it/noticias/722-la-filigrana-artistica-del-portogallo-al-museo-pietro-carlo-bosio-di-campo-ligure


Nell’ambito dell’iniziativa“Incontri a Nord di Genova”, sabato 24 Ottobre 2015, alle 16.30, presso l’Auditorium ex Comunità Montana di Campo Ligure, avrà luogo una cerimonia dedicata alla Filigrana Artistica del Portogallo.

Fondato nel 1984 a Campo Ligure, e visitato ogni anno da migliaia di persone, il Museo della Filigrana Pietro Carlo Bosio espone centinaia di pezzi d’oro e d’argento provenienti da tutto il mondo.

Il Museo recentemente ha arricchito la sua collezione grazie alle opere donate dall’orefice Manuel Freitas, originario di Viana do Castelo.

La filigrana portoghese è considerata la più preziosa per la sua raffinatezza nella minuziosa lavorazione dei piccoli fili d’oro e d’argento. Tecnica antichissima di origine orientale, costituisce una produzione rilevante nell’ambito dell’artigianato del paese, soprattutto nella città di Viana, nel nord del Portogallo.