lunedì 25 giugno 2018

Giampaolo De Pietro, un poeta dalla Sicilia a Lisbona




CINQUE LENTE PICCOLE COSE
(um fio)
Giampaolo De Pietro

fino al 7 luglio
Atelier Artes e Letras
Rua dos Poiais de São Bento, 90
LISBONA

venerdì 22 giugno 2018

Borse di soggiorno e studio presso Casa delle Traduzioni di Roma

 

Borsa di studio presso la foresteria della Casa delle Traduzioni

8 maggio - 17 luglio 2018
Bando di concorso
Il Centro per il Libro e la Lettura e la Casa delle Traduzioni indicono un bando per l’assegnazione di n. 4 borse di studio, pari a € 650 ciascuna per la copertura di costi di viaggio e soggiorno di due settimane per traduttori europei, e di n. 2 borse di studio pari a € 1.200, ciascuna per la copertura di costi di viaggio e soggiorno di 4 settimane per traduttori che provengano da paesi extraeuropei.

Per partecipare è richiesto il possesso di uno dei seguenti requisiti:
  1. avere un contratto di traduzione in corso al momento del soggiorno;
  2. avere un progetto di ricerca nell’ambito della traduzione letteraria.
Le domande di partecipazione, redatte in italiano e complete dei seguenti documenti:
  1. breve Curriculum Vitae corredato di nota bibliografica;
  2. copia del contratto di traduzione o progetto di ricerca nell’ambito della traduzione letteraria;
  3. modulo di partecipazione compilato in ogni sua parte;
dovranno essere inviate per posta o presentate brevi manu (nei giorni martedì e giovedì, dalle 12 alle 19) alla Biblioteca Casa delle Traduzioni, via degli Avignonesi, 32, Roma, entro e non oltre il 17 luglio.

Le candidature saranno sottoposte a una Commissione esaminatrice composta dai membri del Comitato Scientifico della Casa delle Traduzioni e dal responsabile della Biblioteca. I lavori della commissione si svolgeranno nei due mesi successivi alla data di scadenza.
Le candidature regolarmente pervenute saranno valutate in base ai seguenti criteri:
  1. Curriculum Vitae e bibliografico del candidato – max punti 30/100;
  2. Validità del progetto di traduzione – max punti 30/100;
  3. Validità del progetto di ricerca- max punti 25/100;
  4. Rilevanza dell’autore italiano oggetto della traduzione – max punti 20/100;
  5. Lingua di arrivo – max 20 punti/100.
Saranno ritenuti idonei i candidati che abbiano ottenuto almeno 60/100 punti.
A conclusione delle valutazioni la Commissione redigerà un verbale con la graduatoria, con cui annuncerà i vincitori delle borse di studio e le relative motivazioni. All’elenco dei vincitori verrà data massima diffusione e pubblicità su tutti i canali di comunicazione utilizzati abitualmente dalla Biblioteca.
Le spese di viaggio, per un importo forfettario pari a € 350 per i traduttori europei e €600 per i traduttori extraeuropei, saranno rimborsate direttamente ai vincitori al loro arrivo e dopo aver prodotto i relativi titoli.
La copertura dei costi di alloggio, ovvero € 300 per il soggiorno di due settimane di traduttori europei e € 600 per il soggiorno di quattro settimane per i traduttori extraeuropei, sarà a carico della Foresteria della Casa delle Traduzioni nel periodo concordato.

I candidati risultati vincitori dovranno rendersi disponibili a tenere incontri pubblici legati alle attività culturali della biblioteca, programmati in occasione del loro soggiorno in foresteria.

 La borsa di studio non dà luogo a trattamenti previdenziali né a valutazioni, ai fini di carriera, giuridiche ed economiche, né a riconoscimenti automatici ai fini previdenziali.

Il godimento della borsa non rappresenta un rapporto di lavoro, essendo finalizzato alla sola formazione professionale del borsista.
Il titolare della borsa dovrà personalmente provvedere alla stipula di idonea polizza assicurativa contro gli infortuni.

Ai sensi del decreto legislativo 196/2003 (codice privacy), i dati personali forniti dai candidati saranno raccolti presso l’Istituzione Biblioteche di Roma e trattati per le finalità di gestione della procedura di selezione e per l’eventuale gestione del rapporto. L'interessato ha inoltre il diritto di accedere ai dati che lo riguardano, di aggiornare, rettificare, integrare i dati stessi e di chiedere la loro cancellazione, nonché il diritto di opporsi al loro trattamento per motivi legittimi.

 https://www.bibliotechediroma.it/opac/news/borsa-di-studio-presso-la-foresteria-della-casa-delle-traduzioni/18403

José Tolentino Mendonça: La rivoluzione cristiana dell'amore che cura

in https://www.avvenire.it/agora/pagine/jose-tolentino-mendonca-compassione-gesu-medico





JOSÉ TOLENTINO MENDONÇA
LA RIVOLUZIONE CRISTIANA DELL'AMORE CHE CURA

giovedì 21 giugno 2018


In una società in cui la malattia comportava l'esclusione sociale senza ritorno, parole e gesti di Gesù portano Dio nella storia non come il Dio dei giusti ma come il Dio di quelli che soffrono


Ogni cultura vive la malattia in maniera differente. Saggiamente raccomandano gli antropologi di distinguere fra la patologia propriamente detta, una disfunzione organica, e l’infermità, ossia l’impatto sociale della malattia. In una società come quella di Gesù, regolata da un regime religioso basato sull’idea di purezza (etnica, rituale, morale…), il prezzo esistenziale della malattia era elevatissimo, poiché essa proiettava donne e uomini in un’esclusione senza ritorno.

In tale contesto, ciò che gli infermi più desideravano non era tanto la risoluzione di una anomalia organica quanto la possibilità di approfittare pienamente della vita alla stregua di tutti gli altri. Nelle culture mediterranee del I secolo, e tanto più in una cultura contadina e povera qual era quella di Palestina, vivere disintegrati dalla protezione familiare o del gruppo equivaleva alla miseria. Le stesse leggi religiose, inoltre, rafforzavano la distanza incolmabile che separava l’infermo da Dio e dal sacro.

Gli ammalati che popolano i testi evangelici rappresentano probabilmente il settore più stigmatizzato dell’epoca. Da qui, la forza profetica dell’opzione di Gesù, che si dedicò a loro scegliendoli quali primi destinatari della misericordia di quel Dio che egli chiamava Padre. La grande sorpresa era questa: nelle parole e nei gesti di Gesù, Dio arrivava nella storia non come il Dio dei giusti ma come il Dio di quelli che soffrono.

A differenza di Giovanni Battista, che non guarì nessuno, ma s’impegnò unicamente a introdurre una svolta religiosa ed etica, Gesù proclamò un Regno di Dio ridando vita, in concreto, alle vite dolenti ed estenuate, e liberandole da svariati mali. Per il Profeta di Nazaret non c’erano dubbi: Dio tiene al centro della sua sollecitudine la sofferenza umana. Non meraviglia che i protagonisti del racconto evangelico siano gli ammalati, gli afflitti o i feriti, anche quando rimangono anonimi.

Gesù visse molto tempo dopo Ippocrate (460-370 a.C.), la cui medicina non invocava gli dei ma diagnosticava le cause e suggeriva cure in base alle conoscenze del corpo umano. La sua implementazione fu tuttavia molto lenta, anche se era un sapere sempre più riconosciuto, Bibbia compresa. Siracide 38,1-15, per esempio, fa un curioso elogio dell’arte medica e farmaceutica. Ma la gerarchia non si smuove: se ti ammali, per prima cosa prega, allontanati dal peccato, purificati, offri sacrifici; dopo ricorrerai al medico, «poiché c’è bisogno di lui».

Una plaga marginale e impoverita come la Galilea non poteva aspirare alla presenza di medici e neppure ricorrere ai grandi santuari terapeutici pagani di Esculapio, Iside o Serapide, che tanto segnarono il mondo greco. La sua risorsa erano i guaritori popolari, gli esorcisti, i maghi o uomini virtuosi che operavano più in forza di una pretesa relazione ravvicinata con Dio che con tecniche terapeutiche. Gesù sicuramente somigliava ai terapeuti ed esorcisti popolari del suo tempo, ma era anche differente. Nei Vangeli, mai si vede Gesù operare alla maniera dei maghi, che forzavano la divinità a intervenire o facevano ricorso ad amuleti o a scenografie magiche. Neppure era un medico, non faceva diagnosi né impiegava tecniche cliniche.

Il suo modo di agire era un altro. Non si concentrava solo sul male fisico, bensì introduceva l’ammalato in una relazione esistenziale nuova con Dio e con gli altri, gli trasmetteva vitalità e fiducia. Gesù non parte dalle tecniche, ma dall’amore curativo. Per Gesù, guarire è testimoniare a ogni donna e a ogni uomo, quali che siano le circostanze, che essi sono degni di essere amati. Gesù libera dagli oscuri sentimenti di colpa e di abbandono in rapporto a Dio e ci immerge nella certezza interiore della sua benedizione.

(Traduzione di Pier Maria Mazzola)


in https://www.avvenire.it/agora/pagine/jose-tolentino-mendonca-compassione-gesu-medico

mercoledì 20 giugno 2018

ANGELA DE CHIRICO e o seu "encontro" com Antonio Tabucchi


A nossa aluna de nível avançado ANGELA DE CHIRICO brinda-nos com um belíssimo trecho de prosa ficcional sobre o seu "encontro" com António Tabucchi.
Obrigado, Angela!



É meia-noite. Estou no Cemitério dos Prazeres em Lisboa.
Estou aqui porque queria encontrar Antonio Tabucchi. Sei bem que ele morreu em 2012, estudei a sua obra e a sua vida com muita paixão.
Sei todavia que ele permanece na área entre a terra e as estrelas, onde se encontram os fantasmas.
Ele falou muito das almas e da confederação das almas e eu terei certamente  a oportunidade de  lhe  fazer uma pergunta que há muito tempo tenho guardada.
Não vou enganar-me, como o Narador da sua obra Requiem, que pensa encontrar o Convidado, Pessoa, ao meio-dia.
Os fantasmas aparecem à meia-noite e, de facto, ele está aqui neste momento. Usa os óculos e fuma incontáveis cigarros como fazia sempre em vida. Dois homens estão com ele. Eu conheço só o primeiro que é, óbviamente, Pessoa. O outro não sei quem seja, mas não estou interessada nele. Estou aqui só por Tabucchi.
Alguém me disse que ele era um grande cozinheiro e eu queria que ele cozinhasse para mim um dos seus pratos.
Ele nunca gostou da "nouvelle-cousine" e comeria todas as noites massas italianas ou o portuguesíssimo caldo verde . Convida sempre os seus amigos fantasmas que se congratulam com ele e comem tudo com grande felicidade.
Ama os ingredientes da comida mediterrânea, que implicam uma grande criatividade, não como a cozinha francesa, que tem as ostras e o bechamel e por isso não é difícil fazer um bom prato.
Eu timidamente faço a pergunta: "Posso comer convosco uma das suas especialidades?".
Ele olha-me com a sua forma de olhar tão característica e observa-me com ironia. Diz: "Faça o favor!". Os outros fantasmas põem a mesa enquanto ele cozinha. Depois comemos um excelente bacalhau espiritual. Sinto-me muito feliz. De repente ele diz a Pessoa: "Vamos! Tenho um encontro com outros amigos na Rua da Saudade  antes da madrugada!".
Eu volto-me e não o vejo mais.
Foi tudo só um sonho? Não sei. Mas há diferença entre o sonho e a realidade? Não tem importância, penso eu... não quando falamos de Tabucchi.

ANGELA DE CHIRICO 


martedì 19 giugno 2018

Corsi di Portoghese IPSAR - 1º semestre AA 2018/19





Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma

Via dei Portoghesi, 2 - 00186 ROMA
+39 06 8880771


Anno Accademico 2018-2019 

1º Semestre

Corsi di Lingua e Cultura Portoghese


Iscrizioni aperte dal 10 settembre 2018, nell’orario di funzionamento della segreteria (da lunedì a venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00).


L’iscrizione è presenziale e prevede il versamento di un acconto, che verrà restituito nel caso della non realizzazione del corso. È consigliata la preiscrizione via e-mail a corsi@ipsar.org.


Gli alunni che si iscrivono nei livelli medi e avanzato, e che non hanno seguito corsi presso l’IPSAR, dovranno effettuare un piccolo test di valutazione mercoledì, 12 settembre 2018, ore 18.00-19.00. Si prega di iscriversi al test via e-mail a corsi@ipsar.org. L’esito della prova verrà comunicato nel giorno stesso.


L’avviamento dei corsi sarà stabilito dalla presenza di un numero minimo di 10 alunni. Segnaliamo che le diverse classi hanno come limite massimo il numero di 20 alunni.



o         I programmi saranno stabiliti tra Professore e Allievi all’inizio delle lezioni. La valutazione comprenderà la frequenza e la partecipazione dell’Allievo, confermate da una prova orale e scritta alla fine del corso. L’esame darà diritto ad un Certificato di frequenza e merito, autenticato dalla Segreteria dell’Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma.

o        Il pagamento dei corsi dovrà essere effettuato presso la Segreteria dell’Istituto nel suo orario di funzionamento. Comprenderà una tassa d’iscrizione annuale, alla quale sarà aggiunta la tassa di frequenza del semestre.

Calendario delle attività accademiche:

P1 - livello basico
livello A1 del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER)

ottobre – 9, 11, 16, 18, 23, 25, 30
novembre – 6, 8, 13, 15, 20, 22, 27, 29
dicembre – 4, 6, 11, 13
gennaio – 8, 10, 15, 17, 22, 24, 29, 31
febbraio – 5, 7, 12

60 ore
30 lezioni di 2 ore
tassa iscrizione: € 25
prezzo semestre: € 360
escluso il materiale didattico

martedì e giovedì, dalle 18.00 alle 20.00


P2 - livello intermedio
livello A2 del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER)

settembre –  17, 24
ottobre – 1, 8, 15, 22, 29
novembre – 5, 12, 19, 26
dicembre – 3, 10
gennaio – 7, 14, 21, 28
febbraio – 4, 11, 18

 
40 ore
20 lezioni di 2 ore
tassa iscrizione: € 25
prezzo semestre: € 250
escluso il materiale didattico

lunedì, dalle 18.00 alle 20.00.


P3 - livello intermedio
livello B1 del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER)

settembre –  19, 26
ottobre – 3, 10, 17, 24, 31
novembre – 7, 14, 21, 28
dicembre – 5, 12
gennaio – 9, 16, 23, 30
febbraio – 6, 13, 20

40 ore
20 lezioni di 2 ore
tassa iscrizione: € 25
prezzo semestre: € 250
escluso il materiale didattico

mercoledì, dalle 18.00 alle 20.00.


P4 - livello avanzato
livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER)

settembre –  21, 28
ottobre – 5, 12, 19, 26
novembre – 9, 16, 23, 30
dicembre – 7, 14
gennaio – 11, 18, 25
30 ore
15 lezioni di 2 ore
tassa iscrizione: € 25
prezzo semestre + materiale didattico: € 200

venerdì, dalle 18.00 alle 20.00.