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Um nome de rua, no centro histórico da Cidade Eterna, que marca a presença de Portugal e a ligação antiga de dois povos e duas culturas. Nesta outra "Via dei Portoghesi" queremos falar de Portugal em Roma e de Itália em Portugal.
venerdì 27 maggio 2016
Frederico Draw nel Garden di Together
giovedì 26 maggio 2016
15 giugno: proiezione di LISBON STORIE, il primo documentario sugli italiani a Lisbona
Il Rettore
dell’Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma,
Mons. Agostinho da
Costa Borges,
sotto l’alto
patrocinio di S. E. l’Ambasciatore del
Portogallo presso la Santa Sede
Dott. António de
Almeida Ribeiro
In collaborazione con
l’Ambasciata del Portogallo presso lo Stato italiano
Nella persona di S.E.
l’Ambasciatore Manuel Lobo Antunes
ha il piacere di
invitare la S. V. alla proiezione del primo film sugli italiani a Lisbona
Lisbon storie
presentato dagli
autori:
Massimiliano Rossi
Daniele Coltrinari
mercoledì 15 giugno
2016, alle ore 18.00
nel salone nobile
dell’Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma
Via dei Portoghesi, 2
Lisbon storie, il primo documentario sugli italiani a Lisbona
Il 7 aprile alle ore 17:00 sarà presentato al cinema São Jorge, al Festival del Cinema Italiano a Lisbona...
“Lisbon storie”, il primo film sugli
italiani a Lisbona
“Lisbon storie” è un documentario che,
attraverso le storie di alcuni nostri connazionali, racconta perché queste
persone hanno scelto di vivere a Lisbona. Ricercatori, impiegati, musicisti, attori,
ecc. vengono intervistati nel film per raccontare le loro storie e le loro
emozioni.
Negli
ultimi anni molti giovani portoghesi sono emigrati dal loro paese in cerca di
lavoro. Al contrario, numerosi italiani sono arrivati nella capitale lusitana.
Perché?
Di
questa scelta in controtendenza racconta il film: sono le storie di alcuni
italiani emigrati in Portogallo, da metà degli anni '90 fino ai giorni nostri.
Per conoscere tutte queste storie, non vi resta
che guardare il primo documentario sugli italiani a Lisbona, “Lisbon storie” – realizzato da Massimiliano Rossi (traduttore freelance),
Luca Onesti (videomaker e fotografo)
e Daniele Coltrinari (giornalista
freelance) – Per poterlo fare troverete tutte le informazioni sulla pagina
facebook: www.facebook.com/lisbonstorie
Potete inoltre contattarci alla e-mail: lisbonstorie@gmail.com
"Lisbon storie – Storie di italiani a Lisbona", il
primo film-documentario sugli italiani a Lisbona
Dichiarazioni
film Massimiliano Rossi
"Il
paese è ancora in crisi e molti giovani portoghesi emigrano nelle ex colonie per cercare
lavoro. Nonostante questo gli italiani continuano ad emigrare a Lisbona.
Ecco, il film cerca di
offrire un punto di vista su questa scelta
in controtendenza”.
Biografia Massimiliano Rossi
Traduttore freelance e insegnante di italiano, si divide
tra Roma e Lisbona ormai dal 2007.
Dichiarazioni film Luca Onesti
"Lisbona sta cambiando molto, sempre più
velocemente negli ultimi anni: la crisi ha accelerato ed estremizzato questi
cambiamenti. Arrivano sempre più turisti, i prezzi stanno aumentando, il centro
di Lisbona è sempre meno "popolare".
Biografia Luca Onesti
Nato a Cosenza, si occupa di fotografia, editoria e
giornalismo. Ha collaborato con diversi registi alla realizzazione e alla
fotografia di film e documentari.
Dichiarazioni film Daniele Coltrinari
"Ultimamente si parla di Lisbona e del Portogallo
per via dei tanti pensionati stranieri e italiani che arrivano qui, trovando
una situazione fiscale più conveniente rispetto ai loro paesi d'origine. Quello
che si sa poco è che ci sono anche tante persone tra i 25 e i 45 anni che
vivono e lavorano nella capitale portoghese"
Biografia Daniele Coltrinari
Nato a Ciampino (Roma) è un giornalista freelance. Ha
scritto reportage su Lisbona e sul Portogallo per Lettera 43, Linkiesta e
Pagina99. Ideatore e curatore, insieme a Luca Onesti di Sosteniamo Pereira (www.sosteniamopereira.org) il sito che si occupa di Lisbona e
del Portogallo. Sempre insieme a Luca Onesti ha pubblicato l'ebook 40
anni dopo la rivoluzione dei garofani.
Lisbona sta cambiando molto, sempre più velocemente
negli ultimi anni: la crisi ha accelerato ed estremizzato questi cambiamenti. Arrivano
sempre più turisti, i prezzi stanno aumentando, il centro di Lisbona è sempre
meno "popolare". Il nostro documentario, che abbiamo iniziato a
girare più di tre anni fa, si concentra sulla comunità italiana, che in parte
vive questo cambiamento in parte ne è uno dei vettori. E quindi in qualche modo
è la fotografia di questa trasformazione in corso, vista dall'interno. Ma poi,
allargando il cerchio, è anche il farsi una domanda sull'Europa, sulle sue
contraddizioni, e su come sia complesso riflettere su un fenomeno come
l'emigrazione intracomunitaria. Ed è un documentario che ha una componente
autobiografica, perché anche noi a volte ci siamo riconosciuti nelle parole
delle persone intervistate.
L'idea del documentario è nata mettendo a confronto le
nostre esperienze, in parte comuni, per la nostra diversa provenienza geografica e per le
nostre diverse professionalità. Non abbiamo scelto un metodo preciso, ma le
interviste sono nate mano a mano che scoprivamo e approfondivamo la conoscenza
della città. Siamo stati attenti però a cercare di dare spazio alla diversità e
alla varietà delle persone che nel frattempo conoscevamo. Più che concentrarci
su un aspetto in particolare abbiamo voluto allargare il campo, perché le
persone che vivono a Lisbona sono effettivamente molto diverse tra di loro. Pur non
mancando i motivi concreti che portano gli italiani a trasferirsi qui: il gran
numero di call center che cercano madre lingua italiani in Portogallo, ad
esempio, e, non da ultimo, le borse di studio universitarie che hanno dato la
possibilità a molti di proseguire gli studi post-laurea.
L'idea del film è venuta fuori quasi per gioco: ci
stavamo raccontando di Lisbona, della passione che ci
unisce per questa città,
che è un po’ un tratto distintivo dei connazionali che vivono qui. Qualcosa che non ha strettamente a che
fare con il lavoro, è più uno stato dell’anima. All’inizio era una curiosità
personale, cercare di investigare sul perché molti italiani scegliessero il Portogallo per vivere e
lavorare, di confrontare in qualche modo le loro motivazioni con le nostre.
Per
scovare gli italiani a Lisbona siamo partiti da amicizie in comune. In seguito, ci siamo messi alla ricerca di professioni che
latitavano nelle nostre interviste. Abbiamo intervistato oltre 70 persone, alla fine ne abbiamo scelte circa
20, quelle che ci sembravano più interessanti. Abbiamo girato le interviste, a volte, nelle abitazioni private dei protagonisti, spesso
però anche nelle piazze e nelle zone più belle della città, come ad esempio Praça do
Comércio, Principe Real, Alfama e anche sulla terrazza del Cinema São Jorge.
Il documentario è una produzione totalmente indipendente che presenteremo ai festival del cinema
portoghesi, italiani e internazionali. Per saperne di più
potete contattarci a lisbonstorie@gmail.com
o visitare la nostra pagina facebook Lisbon storie.
Prodotto e diretto da: Luca Onesti, Massimiliano Rossi e
Daniele Coltrinari
Fotografia e suono: Luca Onesti
Montaggio: Massimiliano Rossi
Sceneggiatura: Daniele Coltrinari
Colonna sonora: Mick Mengucci
Cast: Francesco Valente, Marianna Russo, Marco Sabatino,
Michele Mengucci, Raffaele Luciani, Costanza Ventura, Filippo Licitra, Stefano
Finotti, Ronaldo Bonacchi, Pietro Proserpio, Luisa Magnano, Marcello Sacco,
Antonio Cardiello, Silvana Urzini, Riccardo Carucci, Daniela Crespi, Daniela
Ignazzitto, Marco De Camillis, Carmine Cassino, Max Fantini, Elisa Tonelli,
Paulo Futre.
Ufficio Stampa/Press Office
"Lisbon storie"
Daniele Coltrinari +39 3290105531 / +351 968234044
Massimiliano Rossi +39 3496418489 / +351 967347439
Luca Onesti +39 3389438430 / +351 962298314
mercoledì 25 maggio 2016
Hugo B., “A emigração”
O nosso aluno Hugo B. escreveu e quis partilhar com os
leitores de Via dei Portoghesi este belo e sensível texto sobre a emigração.
Muito obrigado, Hugo!
A emigração
Emigração – esta palavra tem muitos, muitos sentidos.
Antigamente e também hoje as pessoas emigraram e emigram, de cada vez à procura
da liberdade de ação, de pensamento político, de imprensa, de culto, ou da riqueza
de matérias primas.
O século XX conheceu os horrores e a vergonha do genocídio
nazi: seis milhões de israelitas, de dissidentes, de diminuídos, de
homossexuais, de ciganos, foram objeto da crueldade ariana.
Nos nossos dias vemos 60 milhões de pessoas em emergência
humanitária: crianças, mulheres grávidas, homens que emigram, sobretudo para a
Europa, que são forçados a fugir das cidades em chamas, da fome, das
perseguições e da morte, de uma vida que não é vida.
As “viagens
da esperança” por mar, demasiadas vezes, acabam em túmulos desconhecidos…
O Papa Francisco, no dia 6 de maio do corrente ano, recebeu
o Prémio “Carlos Magno” pelo extraordinário compromisso em proveito dos
emigrantes, dos refugiados, da paz, da compreensão e da misericórdia.
Não só o Papa Francisco, mas também todos os cristãos
precisam de abrir o coração aos pobres e aos últimos… os últimos serão os
primeiros!
Hugo B.
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