venerdì 12 giugno 2009

Lisboa por Angela Di Matteo

Lisboa, por Carlos Botelho


Uma das nossas alunas da Faculdade de Letras da Roma Tre, participante na visita de estudo a Lisboa promovida pela Profª Giulia Lanciani, de que foram anteriormente publicadas abundantes imagens, escreveu agora um artigo sobre Portugal...


«il giornale in cui scrivo ha, nella versione cartacea, anche una rubrica sui viaggi all'estero e sugli stranieri qui in Italia. Poichè non troverà questa rubrica su internet le invio il link al mio blog. Magari le piacerà vedere (e leggere) quanto mi è piaciuta la sua città. Certo non è un articolo "sentimentale", non mi è permesso scriverne, però penso si capisca che parlo di un viaggio che mi è piaciuto molto»


Muito obrigado, Angela!


IN




Lisbona è un incanto, un incanto sul fiume e sull’Oceano. Una città che profuma di cultura e poesia tra antiche chiese, musei, vicoli nascosti e Università. Il volto di Pessoa, icona di un popolo romantico, è vivo ad ogni angolo, nei bar, nei negozi e persino sui muri perché impossibile è dimenticare un uomo che tanto ha dato e tanto ha preso dalla sua città.
Purtroppo ancora molto poco conosciuta al di qua dell’Europa, oscurata forse dal colosso spagnolo, la capitale portoghese nasce su vere e proprie montagne - altro che colline! - e gode di un cielo azzurrissimo, lo stesso azzurro delle sue ceramiche, uniche e preziose.
Sulle sue strade, piastrellate ovunque col tipico sanpietrino portoghese, la calçada, affacciano palazzi di tutte le forme e tutti i colori, dai balconi stretti, fioriti e spesso decorati di azulejos.


Per queste strade, in continuo sali-scendi, cammina lento l’eléctrico, il tipico e antico tram che porta da una parte all’altra della città e dal quale si possono ammirare anche alcuni monumenti storici quali la Chiesa di Sant’Antonio e la Cattedrale. Una tappa importante da non farsi scappare prima di avventurarsi nel giro culturale della città, sono le pasticcerie, presenti praticamente ovunque. Vietato tornare in Italia prima di aver assaggiato un pastel de nata, dolcetto di pasta sfoglia e crema cotto al forno, con una spruzzatina di cannella per i più tradizionalisti. Il viaggio ha inizio con tutta, come suggerisce lo spirito portoghese del “logo, agora, depois, amanhã ” (subito, ora, dopo, domani). La brezza dell’oceano spinge verso il Museo Gulbenkian, struttura immersa completamente nel verde che ospita una biblioteca, due caffetterie e il museo d’arte antica e moderna. Tutt’intorno una natura selvaggia incornicia l’edificio, offrendo un meraviglioso giardino per studenti e visitatori.


Dal Gulbenkian si passa all’Oceanario, situato nel Parque das Nações e costruito in occasione dell’Expò98. Enorme acquario, l’Oceanario riproduce in sette milioni di litri d’acqua salata quattro habitat marini e costieri: il Nord Atlantico, l’Atlantico, il Pacifico temperato e l’Oceano tropicale Indiano. Altra tappa fondamentale è il quartiere di Belem, famoso per i migliori pasteis de nata ma soprattutto per la sua Torre, da dove Vasco de Gama partì alla conquista dell'impero, il Monastero di San Jeronimo, che conserva le tombe di Camões e Vasco da Gama e il Monumento aos Descobrimentos, in onore di chi partì verso il Nuovo Continente. Ma a parte il tour, obbligatorio, dei monumenti, Lisbona si lascia ammirare anche semplicemente nelle zone urbane, nelle piazze, tra la gente. Imperdibili il quartiere di Chiado, elegante e pieno di negozi, che ospita la celebre caffetteria A Brasileria che aveva tra gli habituees scrittori come Queiroz e Pessoa. Sempre a Chiado è possibile fare un giro sull’Ascensore di San Justa, struttura in legno e ferro, in pieno stile di fine ‘800, che mette in comunicazione il Chiado con la Baixa. Le vie che collegano la Baixa pombalina fino alla grande Praça do Comercio sono tutto un susseguirsi di negozi, banche e uffici. I nomi indicano l'antica specificità merceologica, oggi solo in parte rispettata, come rua da Prata, la via dei mercanti d'argento, rua do Ouro, la via degli orefici, ecc. La Praça do Comercio è una delle più grandi d’Europa col suo accesso monumentale al fiume Tago.


Da non dimenticare poi Bairro Alto, quartiere popolare che si srotola nelle sue viuzze strette e in sali-scendi, ricche di locali notturni, botteghe di artigiani, osterie e ristoranti. Di notte Bairro Alto si trasforma e da zona tranquilla viene inondata da studenti e turisti che passano da un bar a un altro.
Non è tutto, sebbene sia un centro molto piccolo, Lisbona va esplorata a fondo e lentamente e come scrive Saramago “ Il Portogallo è il paese del ritorno. Bisogna tornare sui passi già fatti per ripeterli, e per tracciarvi accanto nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggio non finisce mai ”.


ANGELA DI MATTEO

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