Teatro VASCELLO lunedì 21 ottobre ore 21
Appuntamento con Antonio Tabucchi con saudade
Un omaggio al grande scrittore
Compagnia Diritto e Rovescio
in collaborazione con I Concerti nel Parco
e con il Patrocinio dell’Ambasciata del Portogallo
presenta
Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa
di Antonio Tabucchi
con Massimo Popolizio
e Gianluigi Fogacci
adattamento teatrale e cure registiche
di Teresa Pedroni
Musica dal vivo
Isabella Mangani (voce), Felice Zaccheo (chitarra
portoghese e chitarraclassica)
Si ringrazia Alessandro Chiti per la
collaborazione alle immagini video
Allestimento luci: Luigi Ascione
Elaborazione video: Claudio Cianfoni
Aiuto regista: Simone Faucci
Assistente alla regia: Elena Stabile
Assistenti volontari: Dafne Rubini e Adriano Di
Carlo
Organizzazione generale: Loredana Sottile
Lo spettacolo nasce come omaggio al grande scrittore Antonio Tabucchi da
poco scomparso. La scelta della messa in scena di questo racconto ci è sembrato
un modo per dialogare ancora con lui e continuare a narrare in teatro il suo
magico e irripetibile narrare. In questo racconto Tabucchi, con tenerezza e
passione, descrive la morte di uno dei più grandi scrittori del Novecento della
cui opera lui stesso si è occupato lungamente,traducendola e diffondendola nel
mondo.
Il testo ripercorre gli ultimi tre giorni di agonia di Fernando Pessoa. Nel
novembre 1935 Fernando António Nogueira Pessoa si trova nel suo letto di morte
all’ospedale di São Luís dos Fanceses e come in un delirio, il grande poeta
portoghese riceve i suoi eteronomi, i suoi personaggi letterari (Álvaro de
Campos, Alberto Caeiro, Ricardo Reis, Bernando Soares, António Mora), parla con
loro,elabora conflitti ancora aperti, detta le sue ultime volontà, dialoga con
i fantasmi da lui stesso creati che l’hanno accompagnato per tutta la sua vita.
Sarà l’attore Massimo Popolizio, nei panni dello stesso Pessoa, ad incontrare i
vari eteronimi - interpretati da Gianluigi Fogacci - e in questi appuntamenti
come per magia tornerà a tratti anche ad incarnarli, a ripetere le loro parole,
i loro gesti, in un'atmosfera sospesa e inquietante, evocata dalle immagini di
Alessandro Chiti, che, come nei sogni tornano quasi a prendere possesso della
sua anima. Si assiste così alle varie trasformazioni di Pessoa come ad un
rituale di congedo definitivo dai suoi personaggi e quindi anche dalla vita. Lo
accompagnano in questo percorso struggente la voce della giovane cantante di Fado
Isabella Mangani e la chitarra portoghese di Felice Zaccheo.
Un addio alla letteratura e alla vita che negli artisti somiglia in maniera
impressionante alla vita vera… forse è la vita vera.
Teresa Pedroni
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