venerdì 28 novembre 2014

“Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa” di Antonio Tabucchi - Museo di Roma - Palazzo Braschi Salone d’Onore 29 novembre ore 21

IN http://www.roma.embaixadaportugal.mne.pt/it/l-ambasciata/notizie/460-gli-ultimi-tre-giorni-di-fernando-pessoa-di-antonio-tabucchi-museo-di-roma-palazzo-braschi-salone-d-onore-29-novembre-ore-21.html

(illustrazione di FABIO SIRONI)

Museo di Roma - Palazzo Braschi

Salone d’Onore

29 novembre ore 21

“Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa”

di Antonio Tabucchi con Massimo Popolizio Gianluigi Fogacci 

Adattamento teatrale e cure registiche di Teresa Pedroni

Isabella Mangani voce - Felice Zaccheo chitarra portoghese e classica

Organizzazione generale Loredana Sottile 

Compagnia Diritto e Rovescio

con il Patrocinio dell’Ambasciata del Portogallo in Italia, dell’Ambasciata del Portogallo presso la Santa Sede e Camões, Instituto da Cooperação e da Língua – Portugal


Lo spettacolo nasce come omaggio al grande scrittore Antonio Tabucchi da poco scomparso. La
scelta della messa in scena di questo racconto,immaginario e insieme biografico nel quale Antonio
Tabucchi, con tenerezza e passione, descrive la morte di uno dei più grandi scrittori del Novecento
della cui opera lui stesso si è occupato lungamente,traducendola e diffondendola nel mondo, ci è
sembrato un modo per dialogare ancora con lui e continuare a narrare in teatro il suo magico e
irripetibile narrare… Il testo ripercorre gli ultimi tre giorni di agonia di Fernando Pessoa. Nel
novembre 1935 Fernando António Nogueira Pessoa si trova nel suo letto di morte all’ospedale di
São Luís dos Fanceses e come in un delirio, il grande poeta portoghese riceve i suoi eteronomi, i
suoi personaggi letterari (Álvaro de Campos, Alberto Caeiro, Ricardo Reis, Bernando Soares,
António Mora), parla con loro,elabora conflitti ancora aperti, detta le sue ultime volontà, dialoga
con i fantasmi da lui stesso creati che l’hanno accompagnato per tutta la sua vita. Sarà l’attore
Massimo Popolizio, nei panni dello stesso Pessoa, ad incontrare i vari eteronimi - interpretati da
Gianluigi Fogacci - e in questi appuntamenti come per magia tornerà a tratti anche ad incarnarli, a
ripetere le loro parole, i loro gesti, in un'atmosfera sospesa e inquietante. Si assiste così alle varie
trasformazioni di Pessoa come ad un rituale di congedo definitivo dai suoi personaggi e quindi
anche dalla vita. Lo accompagnano in questo percorso struggente la voce della giovane cantante di
Fado Isabella Mangani e la chitarra portoghese di Felice Zaccheo.
Un addio alla letteratura e alla vita che negli artisti somiglia in maniera impressionante alla vita
vera… forse è la vita vera.
Teresa Pedroni 

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