Riportiamo alcune testimonianze, per amor di giustizia e verità, sull’origine dell’espressione "Fare il Portoghese" e sull'uso improprio del termine "portoghesi" per designare gli "scrocconi”.
"Fare il Portoghese" di Francisco de Almeida Dias
La brutta fama che i Portoghesi hanno guadagnato a Roma, quella di
entrare nei posti senza pagare (significato comune di questa
espressione), è totalmente ingiusta ed ha una giustificazione storica
che riscatta la fama che il popolo lusitano ha dappertutto, di essere
gente umile ma onorata.
Succede che non sempre siamo stati umili… Una volta, al tempo di
Giovanni V il Magnifico, il Portogallo era considerato una delle nazioni
più ricche d’Europa, vale a dire del mondo di allora. Infatti, il XVIII
secolo fu tempo di fastose ambasciate al papa, quella del Marchese di
Fontes (1713), e quella di Mello e Castro, Conte di Galveias (1718) –
quest’ultimo abitando vicino a Piazza Argentina.
Probabilmente fu lui a realizzare a Teatro Argentina degli
spettacoli ai quali, naturalmente, la comunità portoghese residente a
Roma, per entrare, non doveva pagare il biglietto. E così, con la
furbizia che gli è caratteristica, il romano che voleva entrare senza
pagare negli spettacoli faceva finta di essere portoghese…
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