Recebemos esta ebla mensagem do nosso amigo Igino camerota, que aqui agradecemos e publicamos:
"Amici di Via dei Portoghesi,
Nel giorno della morte di Josè Saramago...ho scritto una mia testimonianza. Il Portogallo è parte di me. Saramago è stato uno dei motivi per cui ho imparato ad amare questo paese."Cecità", il libro che più ho amato. E poi tanti altri. Mi andava di condividere con tutti voi. Aveva 87 anni. E ancora voglia di scrivere, indignarsi, vivere. un abbraccio. saudade...
Igino Camerota"
Eis o texto publicado em:
Nel giorno della morte di José Saramago
Scritto da Igino Camerota
Nel giorno della morte di José Saramago, non posso non fermarmi, anche solo per un secondo, a guardare il cielo e cercare di scrutare la nuvola più bella. E farlo con gli occhi della moglie del dottore: l’unico personaggio che in Cecità non perdeva la vista e che, attraverso le sue intatte pupille, raccontava ai lettori di ogni angolo di mondo l’angoscia e gli orrori di una società cieca. In tutti i sensi. “Cecità”,”Il Vangelo secondo Gesù Cristo”, “Nell’anno della morte di Ricardo Reis”, “Saggio sulla lucidità” e, nel 2009, “Caino”: questi sono alcuni dei romanzi di Josè Saramago, pubblicati e tradotti in chissà quantI idiomi.
Il Portogallo è un paese particolare: una lingua di terra ai margini dell’Europa. Lo sguardo verso l’Oceano: un occhio per l’Africa, l’altro per il Sud America; le spalle al Vecchio Continente.Passato glorioso, imperiale; presente da…paese tra i più poveri del mondo occidentale; futuro incerto.Josè Saramago: scrittore, poeta, critico letterario.Premio Nobel per la letteratura nel 1998.E’ morto ieri all’età di 87 anni. Aveva ancora tanta voglia di scrivere, indignarsi, vivere.Conosceva le nuove tecnologie o, perlomeno, ne conosceva il grande potenziale; per questo, per un bel po’, ha avuto anche un suo personale blog.Josè Saramago l’ho ascoltato all’Università di Coimbra, centro nord del Portogallo, alla facoltà di Economia: aula stracolma e studenti estasiati.Parlo di sei anni fa e, nel frattempo, leggevo e chiedevo di lui.Vive a Lanzarote, nelle Canarie: come mai? Perché molti portoghesi lo criticano? Quale il suo ruolo durante la Rivoluzione dei Garofani?Un’altra volta, con la mia compagna, andammo a vederlo al Festival delle Letterature di Roma, alla Basilica di Massenzio. Non arrivò. Fu un vero peccato.Io posso solo dire la mia: è stato uno scrittore tra i più grandi della letteratura mondiale. Fernando Pessoa e Josè Saramago: due stili diversi, due facce dello stesso paese.Il Novecento portoghese.Il primo morto a neanche cinquant’anni, quando il secondo aveva…appema tredici anni e, forse, neanche sognava che sarebbe diventato il grande scrittore che oggi, in tanti, piangiamo.E sicuramente, del primo, già aveva letto qualcosa.Josè Saramago il suo messaggio ai giovani lo ha inviato, semplicemente, vivendo. Ancor prima che scrivendo.Sino all’ultimo giorno, sempre vivo: nel senso più intimo della parola.Scrivere per raccontare e, quando necessario, per resistere.Al brutto, all’indifferenza, all’ipocrisia, alla banalità e alla sciatteria.Undici o dodici anni fa uscivo dal Liceo Classico: sono convinto, ancora oggi, che sia la scuola più bella.Se dovessi rinascere…rifarei il Classico.Però, perché nessuno, quando ero studente, mi fece studiare questo scrittore?Non mi piace scrivere senza documentarmi allora, chiedo a te che sei uscito quest’anno dal liceo: “ti hanno fatto leggere qualcosa di Saramago?”.Spero di sì, altrimenti…corri in libreria.Così, anche tu, potrai crescere e, in questo modo, contribuire a non farci sentire, da oggi in poi, la sua mancanza.Nel frattempo sono certo che questo incredbile “velho” avrà già trovato, ovunque sarà, una penna e un foglio.Per continuare a scrivere, comunicare, insegnare.Con il suo stile.Unico.Trovata la nuvola più bella. Riabbasso gli occhi, mi guardo intorno: sorrido.Adeus Josè e obrigado!Muito obrigado.
Il Portogallo è un paese particolare: una lingua di terra ai margini dell’Europa. Lo sguardo verso l’Oceano: un occhio per l’Africa, l’altro per il Sud America; le spalle al Vecchio Continente.Passato glorioso, imperiale; presente da…paese tra i più poveri del mondo occidentale; futuro incerto.Josè Saramago: scrittore, poeta, critico letterario.Premio Nobel per la letteratura nel 1998.E’ morto ieri all’età di 87 anni. Aveva ancora tanta voglia di scrivere, indignarsi, vivere.Conosceva le nuove tecnologie o, perlomeno, ne conosceva il grande potenziale; per questo, per un bel po’, ha avuto anche un suo personale blog.Josè Saramago l’ho ascoltato all’Università di Coimbra, centro nord del Portogallo, alla facoltà di Economia: aula stracolma e studenti estasiati.Parlo di sei anni fa e, nel frattempo, leggevo e chiedevo di lui.Vive a Lanzarote, nelle Canarie: come mai? Perché molti portoghesi lo criticano? Quale il suo ruolo durante la Rivoluzione dei Garofani?Un’altra volta, con la mia compagna, andammo a vederlo al Festival delle Letterature di Roma, alla Basilica di Massenzio. Non arrivò. Fu un vero peccato.Io posso solo dire la mia: è stato uno scrittore tra i più grandi della letteratura mondiale. Fernando Pessoa e Josè Saramago: due stili diversi, due facce dello stesso paese.Il Novecento portoghese.Il primo morto a neanche cinquant’anni, quando il secondo aveva…appema tredici anni e, forse, neanche sognava che sarebbe diventato il grande scrittore che oggi, in tanti, piangiamo.E sicuramente, del primo, già aveva letto qualcosa.Josè Saramago il suo messaggio ai giovani lo ha inviato, semplicemente, vivendo. Ancor prima che scrivendo.Sino all’ultimo giorno, sempre vivo: nel senso più intimo della parola.Scrivere per raccontare e, quando necessario, per resistere.Al brutto, all’indifferenza, all’ipocrisia, alla banalità e alla sciatteria.Undici o dodici anni fa uscivo dal Liceo Classico: sono convinto, ancora oggi, che sia la scuola più bella.Se dovessi rinascere…rifarei il Classico.Però, perché nessuno, quando ero studente, mi fece studiare questo scrittore?Non mi piace scrivere senza documentarmi allora, chiedo a te che sei uscito quest’anno dal liceo: “ti hanno fatto leggere qualcosa di Saramago?”.Spero di sì, altrimenti…corri in libreria.Così, anche tu, potrai crescere e, in questo modo, contribuire a non farci sentire, da oggi in poi, la sua mancanza.Nel frattempo sono certo che questo incredbile “velho” avrà già trovato, ovunque sarà, una penna e un foglio.Per continuare a scrivere, comunicare, insegnare.Con il suo stile.Unico.Trovata la nuvola più bella. Riabbasso gli occhi, mi guardo intorno: sorrido.Adeus Josè e obrigado!Muito obrigado.
Igino Camerota
18 giugno 2010
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