José de Almada Negreiros
Nome di battaglia
traduzione di Andrea Ragusa
L’autore
José de Almada Negreiros nacque a São Tomé e Príncipe nel 1893, ma presto si trasferì in Portogallo, dove visse quasi tutta la vita. Fu pittore, poeta, romanziere, saggista e drammaturgo e contribuì, insieme a Fernando Pessoa e Mário de Sá Carneiro, alla pubblicazione della rivista Orpheu, considerata la prima manifestazione del Modernismo portoghese. Tra le sue opere letterarie si ricordano le prose d’avanguardia, le poesie, i saggi e il romanzo Nome de battaglia. Come artista produsse alcune delle opere più significative del Novecento portoghese, alternando il disegno alla pittura, tra cui hanno particolare rilievo i vari autoritratti, le illustrazioni, i celebri ritratti di Fernando Pessoa, e il murale Começar, custodito presso la Fundação Gulbenkian di Lisbona.
Il libro
Tutti, senza eccezione, pensavano che Antunes fosse timido, ignaro della vita, privo di nozioni della realtà, ignorante sugli uomini e sulle donne, giocattolo in mani altrui e chissà che altro! Dopotutto, quelle erano le opinioni della gente saggia ed esperta che è sempre al corrente dei conflitti del vicinato, ma che non ha mai sentito parlare del grande conflitto che ciascuno ha con se stesso.
Antunes è un provinciale di trent’anni che approda alla capitale, Lisbona, e qui riceve una specie di battesimo del fuoco che gli permetterà di scoprire il cammino per «prendere in mano la propria vita». Nome di battaglia è soprattutto un romanzo di disapprendimento che ripropone l’importanza dell’amore e, allo stesso tempo, lo sottrae ai luoghi comuni sulla sua comparsa, all’interno della tradizione del romanzo passionale.
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