Inizio evento: 20:30
Termine evento: 21:30
In collaborazione con Tetracordo
Concerto della pianistaIDA ZICARI
Programma
I Parte:
C. Sinding: Mormorio di primavera op. 32 n° 3F.
Chopin: Ballata n° 1 in sol minore op. 23F.
Chopin: Notturno in si bem. Minore op. 9 n° 1S. Pelagatti: Ricercare
C. Perugini: Diatonia I: Meteore
II Parte:
F. Liszt: St. Francois de Paule marchant sur le flots ( II Leggenda)
F. Liszt: “ Miserere” dal Trovatore di G. Verdi
R. Silvestrini: Plaisanterie
B. Magnoni: Aspettando l’alba
Ida Zicari
Si è diplomata in Pianoforte con il massimo dei voti sotto la guida del M. Carlo Benedetti, presso il Conservatorio di Musica "S. Giacomantonio" di Cosenza. Successivamente si è perfezionata con i maestri D. Rivera (Amantea), N. Delle Vigne (Agropoli), Leftimov e M. Mollova (Conservatorio di Salonicco - Grecia), K. Bogino (Roma), C. Benedetti (Rieti), L. Howard (Bologna), L. Berman (Erba - Como). Ha approfondito il repertorio cameristico vocale diplomandosi con lode in Musica vocale da camera presso il Conservatorio di Cosenza. Svolge intensa attività concertistica sia in qualità di solista che in formazioni da camera: a Roma (Accademia d'Ungheria, Istituto Austriaco di Cultura, Palazzo Barberini, Teatro Marcello, sala Baldini), Bologna (Istituto Liszt), Rieti (Teatro Comunale), Lugano, Salonicco, Venezia, Saronno, Tolmezzo, Asti (Palazzo Ottolenghi), Crotone, Palmi, Lamezia, Lecce (Teatro Politeama), ecc. È risultata vincitrice di importanti concorsi pianistici: 2° premio al 13° Concorso naz. pian. "Città di Sulmona", 3° premio al 2° Concorso naz. di musica "Città di Ruvo di Puglia", 3° premio al Concorso naz. di musica A.M.A. Calabria 1996 sez. musica contemporanea, 3° premio al Concorso naz. di musica A.M.A. Calabria 1999 sez. musica da camera. Ultimamente ha ricevuto il premio speciale "D. Macculi" al Concorso Pianistico Internazionale "Roma 2003". Ha lavorato come maestro collaboratore in alcune opere liriche dei teatri lirici di Cagliari, Bologna, Salerno, Catanzaro, Spoleto, Ferrara, Napoli, Catania. Ha partecipato all’incisione del cofanetto di cd “Liszt Reminiscenze e Fantasie” con la Casa discografica Base Record per l’Istituto Liszt di Bologna. È vincitrice del concorso a cattedra nei conservatori di musica per l'insegnamento di pianoforte complementare; attualmente è docente di pianoforte nelle scuole medie ad indirizzo musicale. Inoltre, è iscritta nell’elenco dei Pubblicisti all’albo dei Giornalisti, e ha conseguito la laurea in Lettere moderne con lode presso l'UNICAL, con una tesi in Letteratura italiana moderna e contemporanea che è stata segnalata come "ottimo lavoro" sulla poesia del Novecento (sez. tesi di laurea) al XVII Premio Internazionale Eugenio Montale 1999, e che è stata pubblicata in estratto già due volte (nella rivista “Filologia Antica e Moderna” Editore Rubbettino e nel volume “Lei capisce il dialetto?” Editore Longo Ravenna). Collabora alle pagine culturali del quotidiano regionale CalabriaOra e svolge attività di editing e consulenza editoriale per l’editore Lampi di stampa di Milano.
L’interesse che scaturisce dal confronto di due modelli di scrittura pianistica così diversi tra loro, quello classico – romantico e quello moderno – contemporaneo, riposa su di un paradosso: il pianoforte, lo strumento che possiede la letteratura più ricca di capolavori, ebbe in realtà un apogeo molto breve, non più di un secolo, proprio perché la sua ridondanza armonica, di cui sempre si deve tener conto nel comporre per esso, lo rende meno duttile rispetto, ad esempio, al violino, nel cimento con gli stili più recenti. I compositori romantici che vengono presentati questa sera rappresentano due vertici nell’utilizzo sapiente delle risorse puramente strumentali del pianoforte ( manca, per la verità, Robert Schumann). Chopin e Liszt possiedono modi di scrittura diversissimi, ma sono accomunati dall’omaggio che entrambi rendono al melodramma italiano. Il primo possiede un’abilità unica ed ineguagliata nel sostenere a lungo la melodia di stampo belliniano; ma anche Liszt ha in parte queste stesse doti, sebbene, a tratti, si diffonda in sentimentalismi.
Quanto più scarno e severo, se paragonato a quello di Liszt, apparirà il linguaggio dei brani contemporanei; e si noterà anche come, per estrarre dal pianoforte il contenuto della loro poetica, i moderni autori debbano talvolta forzarne un poco la natura.
Stefano Pelagatti
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