Secolarizzazione e autenticità dell’esperienza religiosa
Nel XVII secolo l'aggettivo
"mistico" che qualificava sin dal XIII secolo un tipo di teologia o
di discorso, diventa un sostantivo: nasce quindi un genere di narrazione, la
letteratura mistica, la descrizione di una via sperimentale per accedere a Dio,
fatta di visioni, di metafore inusitate oppure apofatica, come già mostrato da
Dionigi Areopagita (riguardo al quale si spiegherà perché ci sembra opportuno
spiegare in maniera innovativa il tradizionale prefisso pseudo-). La scrittura
di De Certeau descrive il percorso del lemma “mistico” e mostra una continua
tensione nel rendere intellegibili quelle realtà che riguardano l'indicibile
dell'esperienza. Il risultato è quello di mostrare un pensiero che, pur tenendo
viva una forma dialettica intende superarla con una forma di conciliazione che
egli indicherebbe come ossimorica, figura retorica tipica del linguaggio
mistico come è ben dimostrato nel suo Fabula
mistica. Tale forma retorica è la negazione del razionalismo della
mediazione che troverà il suo compimento nella filosofia borghese e nel suo
compimento sistematico ottocentesco.
Tenteremo di mostrare come nel contesto
attuale di deprivatizzazione dell’esperienza religiosa ben descritto da Taylor,
Habermas e altri pensatori sia possibile descrivere l’esperienza religiosa e
l’esperienza mistica a partire da alcuni effetti connessi, disposizioni del
carattere come l’umiltà, la compassione e la misericordia che appaiono connesse
tra di loro, sviluppando un discorso che accomuna Tommaso d’Aquino a diversi autori
mistici e interpreti della mistica del XX secolo tra loro molto diversi come M.-M.
Davy, C. Fabro, R. Garrigou-Lagrange, A. Royo Marin, F. Lethel, contribuendo a
diversi livelli, umano e soprannaturale, alla piena realizzazione del soggetto
stesso anche se in maniera solo apparentemente paradossale comportano un
abbassamento di sé fino a forme estreme come nei santi. Un ulteriore, risalente
problema è come le virtù infuse siano responsabili di un merito concreto o
conseguenza e perfezionamento di un qualche merito.
Si inserisce qui anche in maniera potente la recente
questione dell’esemplarismo che ben ha riproposto Linda Zagzebski nel suo
ultimo libro, classificando santi saggi ed eroi come i tre tipi di esemplari
più rilevanti per una morale basata sulla mimesis
di esistenze eccelse.
Nessun commento:
Posta un commento