'Spesso il male di vivere ho cantato' è il titolo, dal chiaro sapore montaliano, di uno spettacolo che unisce musica e poesia e va in scena venerdì prossimo, 24 aprile, alle 21 presso il Circolo di Cultura Popolare (CCPT), storico punto di aggregazione nel quartiere romano del Tufello, in Via Capraia, 81.
Autore del testo è Carlo Giacobbe, giornalista con la passione per la musica popolare e studioso di fado portoghese, che ha voluto immaginare un incontro ideale tra grandi Ombre del passato e artisti e scrittori viventi all'apice della fama, questa determinata però più che da facili esiti commerciali dall'impegno e dalla passione democratica e civile.
Le 'note di regia' sono di Loredana Mauro, che insieme a Isabella Mangani e allo stesso Giacobbe canta e recita. Le musiche sono eseguite dal 'Conjunto romano', con Franco Pietropaoli alla chitarra classica e Felice Zaccheo alla 'guitarra portuguesa'. Come spiega l'autore, è ''una libera commistione di testi di Omar Khayyam, Giacomo Leopardi ed Eugenio Montale, unitamente a musiche tradizionali e popolari siciliane, portoghesi e spagnole''.
Si incontrano così 'dramatis personae e testimoni del nostro tempo', alcuni quasi in incognito. Tra questi Amalia Rodrigues si confonde con Rosa Balistreri, Antonio Machado piange l'amico Federico Garcia Lorca; due Nobel, Dario Fo e José Saramago, sorvegliano che su impegno e passione non faccia premio il pathos, la 'cognizione del dolore'. Ma a differenza del paese immaginario evocato nel romanzo di Carlo Emilio Gadda, il dolore di oggi è concreto e, per molti, incombente. ''Noi però - conclude l'autore - preferiamo immaginare, o almeno sperare, che alla fine parole come resistenza e solidarietà abbiano ancora un senso''.
P.S. - Lo spettacolo dura un'ora o poco più. Al termine gli amici del CCPT offrono tartine, una pasta e un bicchiere di vino. Il biglietto costa come sempre 7 euro. Penso che ci sarà anche un intervento a favore dei terremotati d'Abruzzo.
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