È pomeriggio...decido di sfruttare la sua luce unica per goderne in
pieno il suo fascino e mi incammino da Praça dos Restauradores verso il
Castello, passeggiando prima per Praça Dom Pedro VI, poi Praça da
Figueira.
Da lì prendo il tram 12 che mi porterà sulla vetta di Lisbona,
passando per Martim Moniz.
Dopo averla raggiunta, entro e mi affaccio
dalla terrazza del Castello e rimango senza fiato: ho tutta la città ai
miei piedi.
Il vento mi porta le note del Fado che suona nell'Alfama,
quindi incuriosito scendo giù per le sue vie, inebriato dal suono della
chitarra portoghese che sta accompagnando la voce di una donna che canta
la sua saudade.
Il vento continua a soffiare forte, mi spinge tra gli
azulejos e i panni stesi sui terrazzini fino a dirigermi in Praça do
Comércio, la piazza più grande d'Europa, lì dove in passato si
sviluppava l'economia della capitale portoghese.
Inerme, mi godo il sole
che tramonta sul fiume Tago, assaporando quel senso di libertà che
avevano i vecchi navigatori portoghesi quando partirono alle scoperte di
nuove terre.
Torno indietro, il sole è ormai sceso, passo sotto l'arco
da Rua Augusta per immergermi nella Baixa, tra turisti e personaggi poco
raccomandabili.
Ricordo il gusto dei Pastéis de Nata, li ho già
assaporati a Belém ma nel quartiere Chiado c'è un'antica Manteigaria che
li cuoce in maniera divina, decido di andare lì.
Lasciata la Baixa alle
spalle mi dirigo verso Rua do Carmo. Mentre la percorro un vecchio
carro parcheggiato a lato della strada diffonde dal suo impianto stereo
la voce di Amália Rodrigues, la regina del Fado e dei cuori portoghesi.
Svolto in Rua Garrett e mentre la percorro saluto prima Pessoa seduto
nel suo caffè "A Brasileira", poi António Ribeiro, "o Chiado" in persona
che mi guarda dall'alto.
La Maintegaria è ancora aperta per fortuna,
posso godermi questa prelibatezza alla cannella.
La luna è salita nel
cielo, è tempo di andare al Barrio Alto, dove ogni notte posso decidere
che tipo di serata trascorrere.
Questa è Lisbona, questa è la mia Saudade.
Questa è Lisbona, questa è la mia Saudade.
FEDERICO ANSELMI
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