ANTONIO VIOLANO
MOSTRA DI SCULTURE E
DISEGNI
Istituto Portoghese di Sant’Antonio in Roma, 12 - 29 maggio 2016
Antonio Violano è nato a Firenze l’11 ottobre 1940.
Dopo un lungo periodo di permanenza negli Stati Uniti, attualmente vive e
lavora a Barcellona.
Nel 1972 è Medaglia d’oro – Biennale Internazionale
“Arte e Sport”- Palazzo dei Congressi – Firenze.
È Accademico Corrispondente della Classe di
Scultura dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Alcune sue opere
sono visibili nella sede storica dell’Accademia Fiorentina, fanno parte della
collezione permanente.
Nel 2011 consegue il primo premio per la
partecipazione nel video documentale relativo alla 54ª Esposizione
Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia-Padiglione Italia-Istituti
Italiani di Cultura nel mondo – a cura di Vittorio Sgarbi e Francesca Valente.
Innumerevoli sono le mostre individuali e
collettive dal 1965 in Italia e all’estero, dove occorre ricordare la
partecipazione nel 1974 e 1976 alla Biennale di scultura contemporanea – Museo
Rodin – Parigi.
Nel 2007 e 2014 all’Accademia delle Arti del
Disegno di Firenze, partecipa a due mostre dal titolo: Rinnovamento nella
tradizione e Dall’idea al fare artistico – Omaggio a Michelangelo per i 450
anni dalla sua morte.
Dell’artista hanno scritto diversi critici d’arte,
architetti, scrittori come: Geno Pampaloni, Tommaso Paloscia, Giovanni
Michelucci, Mario Luzi, Carlo L. Ragghianti, Francesc Miralles, Mireia Freixa,
Daniel Giralt-Miracle, Fernando de Azevedo, Francesco Gurrieri, Giorgio Di
Genova......
Già nel 1980 lo scrittore Mario Luzi ripassava la
traiettoria artistica di Antonio Violano: ”........ Ciò che certamente non le è
mai venuto meno è, vedo, il senso prepotente della sintesi; sicuro indizio di
vocazione plastica e l’amore concreto per la materia della forma che si
comunica, insieme con la forma stessa, all’osservatore. Mi sembra proprio che
la via che lei sta coraggiosamente ma non avventurosamente percorrendo, possa
portare lontano.......”
Giorgio Di Genova, critico d’arte, scrive di
Antonio Violano in: Storia dell’Arte Italiana del’ 900 - Generazione anni
quaranta – Bologna 2009. “... È tuttavia tra la fine degli anni ottanta e
l’inizio dei novanta che Violano affida il suo talento plastico alle forme
geometriche, dapprima curve con i travertini tra paesaggio e architettura del 1988 e del 1989, nei quali le
architetture erano fette di onda sul piano di una base ovale. Le accidentalità
di queste prime prove saranno eliminate nelle puristiche soluzioni della serie projecte en seqüencia (1989-1991) che
sfoceranno nel coevo alluminio projecte
en seqüencia IV, si tratta di piccoli formati che, dopo i circolari marmi
aragonesi del’ 96 ( significat mental,
dinamisme en spiral) opteranno per morfologie architettoniche a sé
stanti[.....] che danno il via ad una lunga serie di soluzioni di libera
morfologia e di agglomerazioni di cubi e di elementi curvi.......”
Nel libro, Violano – Pensament abstracte –
Barcellona 2008. Francesc Miralles, fa un’analisi dettagliata dell’opera
dell’artista: “.... Antonio Violano sembra avere profonde cesure e notevoli
variazioni. Però, questo apprezzamento no smette di essere un miraggio. Non c’è
un Violano figurativo e un Violano astratto: c’è il Violano che in un modo o in
un altro approfondisce il linguaggio più classico della scultura.
Pertanto Violano si muove nella cultura antica e in
lei pone i fondamenti per i suoi volumi e le sue forme, così come si muove per
le strade della vecchia Barcellona, traendone spazi e nuove composizioni.
Sempre tutto è un “passaggio” per l’esistenza e per la cultura. In questo modo
va dagli dei alla vita in un viaggio che non ha bisogno di ritorno, perché
tutte le sensazioni sono vitali, nella stessa maniera. Qui nelle culture
mediterranee, gli dei conformano la vita, ebri di sole e di mare.....”
Queste tre valutazioni, riportate parzialmente,
mettono in evidenza come l’impegno artistico di Antonio Violano sia provocato
per l’intensità del passato, seguendo la sola legge imperante del “tempo interiore”.
Inaugurazione:
giovedì 12 maggio 2016, alle ore 18.30
Istituto
Portoghese di Sant'Antonio in Roma
Via dei Portoghesi, 6 (centro storico)
La mostra
rimarrà aperta fino al 29 maggio 2016,
tutti i giorni,
ore 11.00-13.00 - 17.00-19.00.
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