Alcune settimane dopo il fallito golpe del 16 marzo, il 25 aprile del
1974, i militari portoghesi appartenenti al Movimento delle Forze Armate
insorgono contro il regime salazarista per favorire la nascita di un stato democratico di stampo occidentale.
Le televisioni di tutto il mondo mostrano i soldati portoghesi armati di fucili e mitra dalle cui canne fuoriescono
fiori, simbolo della cosiddetta rivoluzione dei garofani, passata alla
storia come una sorta di favola rivoluzionaria non violenta. Una pagina
riletta dal professor Mauro Canali a “Il Tempo e la Storia”, il
programma di Rai Cultura condotto da Massimo Bernardini.
In primo piano, il lungo regime di António de Oliveira Salazar che, come quello franchista in Spagna, passa indenne al disastro della Seconda Guerra Mondiale, e inizia nel 1932 con la fondazione dell’Estado Novo, protraendosi e protrattosi ben oltre la sua stessa morte. Salazar, ammiratore di Mussolini, instaura un regime di stampo fascista per molti versi speculare a quello italiano, con istituzioni simili, Legione portoghese e Gioventù portoghese, e simili, se non più duri, sistemi di repressione del dissenso.
Prima la Pvde e poi la Pide,
infatti, si prestano come organismi di controllo assoluto su ogni forma
di vita politica del paese, sempre pronti a soffocare sul nascere la
pur minima parvenza di dissenso verso il capo assoluto. Durante la lunga
stagione salazarista
si assiste, inoltre, al dissolvimento del grande impero coloniale
portoghese, vanto del regime che, sotto la spinta delle istanze
anticolonialiste, è costretto, prima di cedere le armi, a una lunga ed
estenuante campagna militare.
Nel 1968, dopo l’incidente che rende inabile Salazar, il suo successore Marcelo Caetano cerca in qualche modo di avviare un processo di apertura del regime verso le istanze democratico-popolari.
Ma la sua sostanziale incapacità di rompere con il passato porta al 25
aprile 1974. Il biennio successivo, prima della stagione elettorale del
1976, è caratterizzato da un lungo braccio di ferro con i militari, i
quali sul finire del 1975, accettano di cedere il potere ai partiti
politici e concorrono alla stabilizzazione democratica del Paese.
Salazar e la Rivoluzione dei garofani
con Mauro Canali
di Ezio Lavorano
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