mercoledì 27 luglio 2016

A 9.ª Eusébio Cup recorda a tragédia de Superga de 1949

 Agradecemos a assinalação à nossa leitora e amiga ANNA MARIA FERRONI




A 9.ª edição do Troféu que homenageia o Pantera Negra será disputado no dia 27 de julho (quarta-feira), às 19h45, no Estádio da Luz e o adversário será o Torino FC.
Os dois emblemas históricos tornam a cruzar-se dentro das quatro linhas, numa relação de há décadas, carregada de emoção e simbolismo.
Duas Histórias que se entreligam e cujos laços perduram ano após ano deste o fatídico 1949…
A 3 de maio, depois de ter praticamente assegurado o 5.º "Scudetto" consecutivo, a formação “Granata” jogou e perdeu frente ao SL Benfica, por 4-3, no Estádio do Jamor, no jogo de homenagem do então capitão do Glorioso, Francisco Ferreira, grande amigo da então figura de proa da equipa italiana, Valentino Mazzola.
Quis o destino que este fosse o último jogo do Grande Torino…
No regresso a Itália, a 4 de maio, o avião que transportava a equipa despenhou-se, morrendo toda a tripulação, quando o aparelho embateu contra a Basílica de Superga, às portas da cidade de Turim.
Foi há 67 anos que aconteceu uma das maiores tragédias de sempre ao nível desportivo, uma data assinalada religiosamente pelos dois emblemas.
"Os heróis são imortais nos olhos de quem acredita neles. Assim, os jovens vão acreditar que o Torino não morreu: só está a jogar fora da sua casa."
Foram estas as palavras de Indro Montanelli, jornalista e historiador italiano, no dia 6 de maio de 1949, relatando assim um dos dias mais tristes da História de Itália. 
Tal como os heróis, há palavras, relações e gestos imortais!
Desde essa altura, têm sido constantes as homenagens, em Turim e em Lisboa, tanto da parte do SL Benfica como da parte do Torino FC.
É que o cumprimento de Mazzola e Francisco Ferreira continua presente mesmo 67 anos volvidos e no dia 27 de julho de 2016 esta História terá então um novo capítulo.
Em momento oportuno serão dadas mais informações, entre elas, a Bilhética.
SA
A equipa do Gran Torino 1948-49

venerdì 22 luglio 2016

Grupo da Capela do Rato: peregrinação a Roma e Assis

No Ano Jubilar da Misericórdia, a comunidade da Capela do Rato fez uma Peregrinação a Roma e a Assis, de 15 a 21 de julho, acompanhada pelo Padre José Tolentino Mendonça.



O grupo, de meia centena de peregrinos, esteve no Vaticano - fazendo o Caminho do Peregrino, com passagem da Porta Santa, na Basílica de São Pedro e visitando as Catacumbas e a Basílica de São Pedro, os Museus do Vaticano e a Capela Sistina, participando no domingo na oração do Ângelus. 



A peregrinação incluiu ainda a Basílica de  São  Clemente,  a Igreja  de  Santa  Cruz  de Jerusalém  e  Basílica  de  São  João  Latrão, a Basílica  de  Santa  Prassede, a Basílica  de  Santa  Maria Maior e  as basílicas do Monte Aventino. Na última tarde em Roma,  o grupo participou numa oração na  Comunidade de  Santo Egídio na Basílica de Santa Maria  em  Trastevere.



Na tarde de segunda feira dia 18 de julho o grupo visitou Santo António dos Portugueses, a igreja e os espaços do Instituto e assistiu a uma conferência sobre a presença histórica de Portugal em Roma que serviu de base para, na tarde seguinte, se fazer um percurso, que de Campo Marzio chegou até Santa Maria del Popolo.






martedì 19 luglio 2016

Cuca Roseta nei giardini dell'Ambasciata

Giovedì scorso, nei giardini di Villa Barberini, l'Ambasciata del Portogallo ha ospitato di nuovo uno degli episodi del Festival Sete-Sóis, Sete-Luas. Quest'anno CUCA ROSETA ha fatto un bellissimo spettacolo immortalato da FEDERICO ANSELMI, che ci invia queste belle fotografie.
Grazie, Federico!




lunedì 18 luglio 2016

Tiago Moura: Il Bosco Parrasio



Grazie alla gentilezza della Prof.ssa Rosanna Pettinelli, Custode Generale dell’Arcadia e alla Dott.ssa Giovanna Rak, della Segretaria dell’Istituzione, gli architetti Tiago Moura e Caterina Di Giovanni hanno potuto visitare il Bosco lo scorso 28 giugno. Da questa visita nasce il testo e le fotografie che ora pubblichiamo e ringraziamo di cuore all’architetto Tiago Moura. Un pezzo della Roma lusitana che poche persone conoscono…


Sulle pendici del Gianicolo c’è una porzione di terra che ricorda uno dei tanti legami di Don Giovanni V, re di Portogallo, con Roma: è il Bosco Parrasio, proprietà e antica sede dell’Accademia dell’Arcadia.
Nel 1690, un gruppo di intellettuali fondò questa accademia letteraria al fine di contrastare le esagerazioni della corrente barocca, ma solo nel 1726 gli arcadi riuscirono ad avere una sede propria. Questa occupò i terrreni dell’Orto dei Livi acquistati dal sovrano portoghese per quattromilla scudi e donati all’accademia di cui fu anche membro.
Il Bosco Parrasio fu progettato dall’architetto e arcade Antonio Canevari. Lo stesso che grazie all’incontro con Don Giovanni V progettò diverse cose in Portogallo, tra cui la Torre dell’Orologio del Palazzo Reale nel Terrreiro do Paço distrutto dal terremoto del 1755. Una sua opera tuttora visibile è la famosa Torre dell’Università di Coimbra.
Il Bosco Parrasio fu oggetto di nuovi interventi nel 1838 dall’architetto Giovanni Azzurri.  Nel 1849 questo spazio subì fortemente gli scontri tra francesi e le truppe della Seconda Reppublica Romana. A causa dello stato fatiscente e la mancanza di risorse economiche per ripristinarlo al livello funzionale, l’Arcadia fu costretta, nel 1891, a trasferire la sua sede in un’altra parte. Il Bosco Parrasio fu restaurato e oggi è affidato a privati.
Nonostante i lavori di manutenzione in corso e la vegetazione attuale abbia un carattere quasi selvaggio, questo luogo dimostra una bellezza particolare e conserva ancora un barlume del suo passato. Il giardino si svolge longitudinalmente su tre livelli. Quello superiore corrisponde ad un anfiteatro ovale con tre ordine di sedili in pietra. Sulla facciata concava dell’edificio, da cui si può accedere, sono iscritti in marmo gli articoli che regolano l’Arcadia. Sulle pareti dietro il podio sono dipinte alcune figure canidi argentee ed un gigantesco glicine copre una buona parte del palazzo. Da questo livello si accede al successivo attraverso due scalinate laterali connesse a una fitta vegetazione, nella quale si scorge un’intima radura con una piccola finta grotta che sormonta una vasca d’acqua ovale. Non è sorprendente trovare in questa terrazza intermedia un elemento d’acqua, poichè quasi sempre riveste la parte centrale dei giardini italiani. Altre due scalinate laterali semicircolari conducono al livello inferiore dove si erge un alto cancello, ingresso principale della proprietà. Entrando da questo si può subito osservare una scritta al centro che rappresenta il generoso omaggio di Don Giovanni V all’Arcadia con la donazione del terreno. Sotto questo pannello si trova una bellissima aiuola profusamente riempita con ortensie, specie replicata in tanti altri punti del Bosco, in particolare nei vasi che accompagnano i vari percorsi. Riguardo le altre piante presenti, molte furono ricorrenti nei giardini in Italia durante quel periodo, tra cui lauri, camelie, magnolie, un paio di canfori nel terrazzo intermedio e due alti bagolari vicini al cancello.
 
TIAGO MOURA 

 

mercoledì 13 luglio 2016

Domani, ore 21: fado al giardino dell'Ambasciata con Cuca Roseta


https://www.roma.embaixadaportugal.mne.pt/it/l-ambasciata/notizie/925-cuca-roseta-nei-giardini-della-residenza-dell-ambasciata-del-portogallo

 http://www.festival7sois.eu/it/anno-del-festival-2016/roma-2016/

 http://www.cucaroseta.com/


Cuca Roseta in prima nazionale a Roma per il Festival Sete Sóis Sete Luas


Per una volta si può scrivere "destino", “anima“ e “verità“ senza paura di esagerazioni o di luoghi comuni. Si tratta di un privilegio raro, perché rari sono i predestinati a cantare un genere musicale che non permette di mentire. E il fado non consente menzogne: non interessa la voce, l'aspetto, lo stile - o sentiamo la verità o non la sentiamo. E con Cuca Roseta la sentiamo. Il suo disco d'esordio riassume la storia di qualcuno che ha sempre creduto in una volontà superiore alla sua - e ha saputo aspettare. Nonostante facesse già parte di una band che suonava musica moderna portoghese - i Toranja- Cuca Roseta ha sempre saputo che avrebbe trovato sé stessa nel fado. Aspettava solo il momento giusto e i perfetti complici. É successo. Da un incontro fortuito (qualcuno dirà predestinato) con il musicista, compositore e produttore argentino Gustavo Santaolalla - che già conta nel suo bagaglio due Oscar per la miglior colonna sonora (Babel e Brokeback Mountain) e più di 20 Grammys - è nato questo "caso di amore musicale". Santaolalla, che nel 2011 è rimasto affascinato da un'esibizione di Cuca nel Clube do Fado a Lisbona, non ha esitato a invitarla per un progetto comune. Da allora la carriera di Cuca ha visto prestigiose collaborazioni, tra cui quella con Ricardo Rocha, grande protagonista della chitarra portoghese, e numerosi concerti sui più importanti palchi del mondo. Ha partecipato al film “Fados” di Carlos Saura insieme ad artisti del calibro di Carlos do Carmo, Camamé, Mariza. Il disco Raiz, pubblicato nel 2013, ha ricevuto grandi apprezzamenti e il disco Riû, uscito nel 2015, che unisce vari universi musicali è stato presentato in più di 120 concerti per il mondo.

Se non volete perdervi la “verità” di quest'artista, con il suo stile inconfondibile capace di farci immergere nella melodia nostalgica e armoniosa del “Fado”, l’appuntamento è il 14 luglio a Roma nei giardini di Villa Barberini, residenza privata dell’ambasciatore del Portogallo in Italia.

• 14 luglio- Cuca Roseta- 21h00, via Zandonai 84 (Villa dell'ambasciatore del Portogallo in Italia)

Ingresso libero

Concerto della Banda della Marina Militare italiana all'Ambasciata del Portogallo

https://www.roma.embaixadaportugal.mne.pt/it/l-ambasciata/notizie/934-concerto-della-banda-della-marina-militare-italiana-all-ambasciata-del-portogallo

 Lo scorso 7 luglio l'ambasciatore Manuel Lobo Antunes, insieme all’Associazione “La Ruota Internazionale”, ha ricevuto nella sua Residenza la Banda della Marina Militare Italiana per un concerto di beneficenza i cui fondi sono destinati al progetto "Una scuola in Uganda."

lunedì 11 luglio 2016

Euro 2016: PORTOGHESI CAMPIONI D'EUROPA





CORRIERE DELLO SPORT
di Mattia Rotondi
http://www.corrieredellosport.it/news/calcio/euro-2016/commento/2016/07/10-13366778/euro_2016_portogallo-francia_1-0_d_t_s_portoghesi_campioni_deuropa/
domenica 10 luglio 2016 21:49

Campioni d'Europa. Il Portogallo, per la prima volta nella sua storia, vince un trofeo internazionale. Lo fa a spese della Francia (1-0), padrona di casa, e per quasi tutta la partita senza la sua stella Cristiano Ronaldo, uscito in lacrime al 26' dopo un intervento di Payet. In quel momento, quando sembra che la partita per la Francia sia ormai in discesa, i portoghesi si compattano e giocano un match d'orgoglio portando i padroni di casa ai supplementari. Al 109' Eder, entrato nel corso della partita, trova il guizzo decisivo. La Francia piange, Cristiano Ronaldo e il Portogallo anche, ma stavolta sono lacrime di gioia.
Nessuna sorpresa nelle formazioni iniziali. Il Portogallo schiera Nani in appoggio a Cristiano Ronaldo in avanti. A centrocampo il golden boy Renato Sanches. Nella Francia, Giroud unica punta, con Griezmann e Payet a dare imprevedibilità. Ovviamente dal primo minuto anche gli juventini Evra e Pogba. Comincia meglio la Francia. Al 10' Griezmann prova a beffare Rui Patricio con un pallonetto di testa, il portiere devia in angolo con un colpo di reni.
Payet entra durissimo su Ronaldo (l'arbitro Clattenburg neanche fischia): CR7 esce per farsi medicare il ginocchio sinistro, rientra ma dopo cinque minuti è di nuovo a terra, in lacrime. E' troppo importante per i suoi e quindi dopo qualche minuto fuori con lo staff medico torna in campo. Niente da fare: al 24' deve abbandonare la sfida in barella, disperato. Al suo posto entra Quaresma. La Francia continua ad attaccare: gli inserimenti di Sissoko, imprendibile in questa fase, creano grossi problemi alla difesa avversaria. Ma, anche grazie ad un puntuale Rui Patricio, i portoghesi tengono. Con il passare dei minuti la foga francese si attenua: il primo tempo finisce senza gol.
Nella ripresa Deschamps prova a cambiare qualcosa: al 57' entra Coman al posto di uno spento Payet. Proprio Coman dalla fascia sinistra lascia partire un cross perfetto per l'inserimento di Griezmann che a pochi metri dalla porta di testa manda alto. Anche il Portogallo cambia: fuori Adrien Silva dentro Moutinho. Rui Patricio è decisivo al 75': Coman salta un paio di avversari e serve Giroud in area, il suo diagonale viene respinto dal portiere. Ancora sostituzioni per le due squadre: entrano Gignac (al posto di Giroud) ed Eder (per Renato Sanches). Lloris è bravo ad intervenire su un cross sbagliato di Quaresma che per poco non si infila in porta. Risponde dall'altra parte ancora Rui Patricio che respinge un bolide di Sissoko da fuori area. Al 92' la Francia ha la palla della vittoria: Gignac si gira bene in area e da posizione defilata riesce a tirare, il pallone si stampa sul palo. Triplice fischio, 0-0: si va ai supplementari.
Al 103' Eder con un colpo di testa su calcio d'angolo fa venire i brividi ai tifosi francesi, Lloris in qualche modo allontana la minaccia. Il Portogallo pareggia il conto dei pali: una punizione di Guerreiro colpisce la traversa. Un minuto dopo, al 109', arriva il gol: Eder protegge palla sulla sinistra, si accentra e da fuori area lascia partire un destro secco che beffa Lloris. Deschamps tenta il tutto per tutto: fuori Sissoko, dentro Martial. Non basta. A Saint-Denis finisce 1-0: il Portogallo è campione d'Europa.