mercoledì 22 marzo 2017

Nuova uscita UROGALLO | João Paulo Borges Coelho | Indizi indiani


João Paulo Borges Coelho
Indizi Indiani
376 pp., 18,00 €, isbn 978-88-97365-36-5, 2017.
[a cura di Vincenzo Russo, traduzione di Alfredo Sorrini]
 
 
L’Oceano Indiano bagna, uno a uno, i circa mille e cinquecento chilometri di costa mozambicana – un’estensione ragguardevole. Ancor di più se consideriamo le isole sparse lungo questa costa, innumerevoli. E molto, molto di più se teniamo conto delle storie che questo semplice fatto ha alimentato nell’immaginario del presente e del passato. Un’acqua tranquilla che sa infuriarsi. Azzurra, se riflette il sole, tante volte livida, intorbidita da tutto quello che la costa lascia fluire dalle sue liquide vene – terre e cespugli, memoria e morti affogati, intrighi e ricerche – che qui si aprono a nutrirla.
Sono questi gli Indizi indiani, e li ho organizzati in due parti, seguendo un criterio meramente geografico. La prima parte, Settentrione, vaga lungo le coste e le isole del lontano nord mozambicano. La seconda, Meridione, con le storie della baia una volta chiamata Delagoa. […] All’origine di tanti nomi e tanti incontri, di tanta diversità, c’è sempre lui, il mare.

Dalla nota introduttiva di João Paulo Borges Coelho


«Per arrivare all’Isola di Mozambico bisogna attraversare un ponte. Un ponte stretto, metallico, quasi infinito, che ci porta dalla terraferma all’altro capo. Come sempre, c’è il punto di vista di chi guarda l’Isola con diffidenza e quello di chi la considera il centro del mondo, e dall’altro lato solo giungla. Ad ogni modo, comunque la si voglia vedere, è nel ponte che risiede tutto il mistero di ciò che unendo, materializza il ricordo della separazione. Senza ponte sarebbe un mondo a parte; con esso l’Isola si è trasformata in un’isola, uno spazio chiuso dal quale si entra o si esce solo se si attraversa il ponte. Come in tutte le isole gli abitanti sono inquieti, quasi sempre guardano al continente con sufficienza, altre volte con desiderio. Sebbene mai si decidano a raggiungerlo».

João Paulo Borges Coelho, classe 1960, è uno di quei discendenti di coloni che hanno scelto di rimanere in Africa e di abbracciare la cultura e la cittadinanza “attiva” del Mozambico. Professore all’Università Eduardo Mondlane di Maputo, tiene corsi di Storia dell’Africa Australe anche come Visiting Professor alla FLUL di Lisbona, in Portogallo. Disegnatore e sceneggiatore di fumetti fin dagli anni ‘80, è poi entrato nel mondo della narrativa. Ha al suo attivo i romanzi Crónica da Rua 513.2 (2006), As Visitas do Dr. Valdez (2004), As Duas Sombras do Rio (2003), Campo de Trânsito (2007) e O Olho de Hertzog (2009), che gli è valso il Prémio Leya 2009, Hinyambaan (2007), Rainhas da Noite (2013) e Água. Uma Novela Rural (2016). In italiano sono disponibili Cronaca di Rua 513.2 e Campo di transito, oltre alla presente raccolta di racconti, tutti per i nostri tipi.

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